I sistemi di arredo USM Haller sono pensati per essere configurati in base alle esigenze degli spazi domestici, lavorativi e pubblici. La struttura tubolare cromata del sistema progettato dall’architetto Fritz Haller si riconosce a colpo d’occhio, così come le possibilità cromatiche che USM offre per personalizzare gli interni. La qualità progettuale, unita alla versatilità, ha consentito al marchio fondato dalla famiglia svizzera Schärer nel 1885 di diventare un grande classico del design. Oggi la quarta generazione è rappresentata dall'attuale Ceo Alexander Schärer, che abbiamo incontrato per parlare di presente e futuro dell’azienda.

Quali sono le strategie che avete messo in campo per ridurre l’impatto ambientale di USM Haller?
Quello della sostenibilità è un asset centrale, sono ormai molti anni che portiamo avanti il nostro impegno per limitare l’impatto ambientale, prima ancora che la sostenibilità diventasse un tema discusso come oggi. I nostri prodotti possono essere riutilizzati e riciclati facilmente, questo per via dei componenti con cui vengono realizzati e della loro longevità. A proposito di riuso, c’è un importante mercato di second hand di prodotti USM Haller: mi viene in mente per esempio il caso degli uffici arredati con i nostri moduli che, in caso di chiusura, vengono reintrodotti in commercio e acquistati dai consumatori che scelgono USM Haller per le loro abitazioni. Dal punto di vista dei prezzi è molto vantaggioso, perché il costo finale può aggirarsi intorno al 20 o al 30 per cento in meno del prezzo di listino del nuovo.

Misurare e ottimizzare l’impatto ambientale di un’azienda richiede una visione a lungo termine. Quali sono gli obiettivi futuri di USM Haller?
Per limitare il nostro impatto ambientale ci stiamo concentrando su due aspetti: il prodotto e naturalmente il ciclo di produzione. Stiamo perseguendo l’ambizione di ridurre le emissioni di CO2 a zero, per esempio, ammodernando i nostri sistemi di riscaldamento e raffrescamento e avvalendoci di pannelli solari per produrre energia pulita da impiegare nella produzione. Abbiamo in programma di estendere questa pratica nel corso dei prossimi tre anni: i nostri siti produttivi non prevedono turnazioni, quindi abbiamo l’opportunità di utilizzare in modo diretto, durante le ore di luce, l’energia prodotta dai pannelli solari.

Quali sono le principali criticità e sfide che dovrete affrontare nei prossimi anni?
A livello di prodotto siamo consapevoli che l’acciaio, con cui i nostri arredi sono realizzati, ha un impatto ambientale. In questo senso c’è bisogno di un cambiamento a livello sistemico nella produzione di questo materiale: la buona notizia è che grazie all’impiego delle moderne tecnologie si stanno facendo passi importanti verso la produzione di acciaio a zero emissioni di carbonio. Il commercio online in questi anni è cresciuto e di conseguenza, in ambito logistico, una delle sfida è riutilizzare il packaging e di adattarne le caratteristiche in base alle distanze che il prodotto dovrà percorrere, al fine di preservarlo.

“A world of plants” è il sistema che permette di integrare nei moduli di USM Haller vasi di piante per creare spazi verdi in ufficio, in casa o negli spazi pubblici indoor. Secondo lei, in che modo la natura può aiutarci a migliorare gli spazi indoor?
La possibilità di avere un maggior numero di piante in casa o in ufficio può avere effetti decisamente positivi sul nostro benessere. Con questo progetto abbiamo voluto dare il nostro contributo, affinché sempre più spazi siano arredati con elementi naturali per creare luoghi migliori dove lavorare e incontrarsi.