Il nuovo sistema di divani componibili Octave, disegnato da Vincent Van Duysen per Molteni &C, nasce pensando alle grandi vetrate dei grattacieli, dalle quali godere viste mozzafiato comodamente seduti su accoglienti divani e poltrone. E, ancora, pensando all’epoca d’oro del design statunitense degli anni Sessanta, quella – per intenderci – di Mies van der Rohe, George Nelson e Charles e Ray Eames. “La collezione di divani Octave è una ricerca sottile di proporzioni, creando un gioco grafico di volumi geometrici. Il piede, protagonista, sottolinea la leggerezza del divano, quasi sospeso in aria. Si nota anche il bordo in rilievo che accenna elegantemente le proporzioni dei volumi imbottiti. Gli accessori in cuoio arricchiscono le varie composizioni”, spiega Van Duysen. Il sistema è un progetto dalle linee geometriche essenziali, basato su elementi che si accostano facilmente per creare composizioni lineari, angolari o altre configurazioni – grazie anche a elementi sospesi trapezoidali o rettangolari, come i vassoi in cuoio – chaise longue o pouf. I piedini a lama sono in acciaio pressofuso e sostengono la base su cui poggiano schienali bassi imbottiti, in tessuto o pelle, dello stesso spessore dei cuscini di seduta. 

Qual è la fonte di ispirazione per questo nuovo progetto? Quali sono i punti di forza di Octave?
La collezione di divani Octave nasce dalla ricerca delle proporzioni ideali, con l’obiettivo di creare un sottile gioco grafico di geometrie e volumi. Il divano basso è caratterizzato da un design avvolgente e caldo grazie ai cuscini e ai braccioli in tessuto. La base a slitta, protagonista, sottolinea la leggerezza del divano come se fosse quasi sospeso nell’aria. Il design complessivo è unico nel suo genere. Alcuni accessori e i funzionali vassoi in cuoio. Grazie a essi, la serie diventa molto versatile, soprattutto per completare gli ambienti e le atmosfere più diverse con infinite disposizioni e allestimenti.

Perché hai deciso di chiamare la serie Octave?
Mi piacciono i grandi nomi della vecchia scuola.

Un designer che ammiri? Perché?
Difficile a dirsi, sono molti i designer che m’ispirano, non riesco proprio a individuarne uno soltanto. 

Quale oggetto ti ha cambiato la vita?
L’iPhone.

Se potessi viaggiare nel tempo, quale era (passato o futuro) scegliereste?
Sono felice adesso, in quest’epoca.

Il peggior difetto di un designer?
Mancanza di contenuti nel design, mancanza di umiltà, progettare per il progetto in sé. Il design dev’essere utile.

E il peggior difetto di un cliente?
La mancanza di rispetto per il progettista 

Cosa sognavi di diventare all’età di otto anni?
Sognavo di fare il veterinario.

Le tre qualità di un buon oggetto
Purezza, utilità, atemporalità.

Cosa c’è in cima alla tua lista di cose da fare?
Qualsiasi tipo di destinazione dedicata all’arte (che sia all’aperto, museo, galleria) o alla spiritualità.