Anche il mondo del design scende in campo per fronteggiare la pandemia di Coronavirus, un’emergenza che oggi sta modificando le nostre abitudini e il nostro modo di vivere. Qui una selezione di 10 prodotti che ridefiniscono le azioni, cambiano gli spazi per crearne di nuovi, rivisitano la maniera in cui ci rapportiamo con gli altri: si tratta di separatori, prodotti antibatterici, strumenti per non toccare direttamente le superfici e per aiutarci a mantenere la distanza sociale.
Creator Transfer Chamber garantisce cibo sicuro attraverso un sistema ingegneristico che produce hamburger senza contatto umano e consegna l’ordine direttamente al cliente grazie ad una camera pressurizzata. Il dispositivo non lascia entrare l’aria esterna all’interno ed è inoltre open source, disponibile a tutti.
Anche Handy, il multitool di Matteo Zallio che permette di interfacciarsi con gli oggetti senza toccarli direttamente con le mani, è pensato per essere condiviso, grazie alla possibilità di produrlo con stampa 3D, taglio laser o addirittura a casa in maniera fai-da-te.
Non mancano poi i divisori per gli spazi pubblici, come quello progettato da Michele De Lucchi e Sezgin Aksu, o i pannelli di perspex personalizzabili di Matteo Cibic Studio, pensati per un ritorno alla socialità. Here Comes The Sun è la coperta da pic-nic del designer Paul Cocksedge con cui viene assicurata la distanza di 2 metri; Well-distance-being incoraggia a mantenerla con una struttura indossabile di rattan.
Si aggiunge all’elenco il progetto su Minecraft sviluppato da AKQA, che per l’emergenza sanitaria trasforma il videogioco più venduto del mondo in un simulatore di lockdown – chiamato Blockdown Simulator – per spiegare l’importanza di quarantena e distanza sociale ai bambini. Il celebre videogioco lo fa ricreando un’epidemia di zombie in un villaggio dove è l’utente a doverne controllare la diffusione.
E ancora: Fitbit, il brand dedicato alla ricerca di soluzioni per salute e fitness recentemente rilevato da Google, mostra come trasformare i suoi braccialetti in tracciatori di Coronavirus, monitorando i sintomi e registrando i contatti.