Cancellare i confini

Divenuta riferimento principale del Grand Paris Express per i passeggeri che utilizzano il trasporto pubblico di Parigi, la stazione di Saint-Denis-Pleyel si configura come un nodo di interscambio strategico per la capitale francese.

© Kengo Kuma & Associates - Foto Michel Denancè

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© Kengo Kuma & Associates

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La stazione di Saint-Denis Pleyel rappresenta un nodo di interscambio strategico all’interno del Grand Paris Express (GPE), progetto di rete composto da quattro linee di metropolitana automatica regionale ad anello attorno a Parigi (le linee 14, 15, 16 e 17), e si collega, tramite un ponte urbano, alla RER D, linea del Réseau Express Régional, uno dei due servizi ferroviari suburbani che serve la città. Situata nel comune di Saint-Denis, a nord della capitale francese, sorge in un contesto complesso, al margine occidentale della linea ferroviaria. Per questo, è strettamente legata al progetto del ponte che collega il quartiere di Pleyel con quello di Landy e ne sta ridisegnando il paesaggio, riqualificando parte del livello stradale (il ponte si trova a più di 9 metri di altezza, nei punti di congiunzione con la stazione). Il ponte e la stazione si fondono così in un unico edificio senza delimitare confini netti. Il ponte scende fino al piazzale che, occupando i diversi livelli del sito, conduce il passeggero dall’altra parte della piattaforma senza fargli percepire alcuno stacco. La stazione stessa diventa anche una piazza pubblica: è stata progettata infatti su più livelli per offrire un vero e proprio spazio di condivisione, partecipando al rinnovamento del quartiere. L’edificio è orientato quindi verso gli utenti, ma anche verso la città e gli abitanti; è un collegamento tra i differenti territori attraverso le linee della metropolitana, ma anche tra i quartieri stessi.

© Kengo Kuma & Associates - Foto Michel Denancè

Il fulcro al centro

Una serie di rampe collega tra loro i diversi livelli. Queste grandi sezioni inclinate frammentano orizzontalmente la facciata e scongiurano l’effetto di “monumentalità”, generando rientranze che invitano piuttosto a scoprire l’interno dell’edificio, a muoversi lungo le sue facciate e ad appropriarsi del progetto nella sua interezza. Uno spazio di respiro orizzontale, le cui sottili inclinazioni collegano ambienti e persone. Questo insieme di terrazze avvolge un grande blocco vuoto centrale creando una piazza-stazione, in diretta continuità con il piazzale principale. Per Kengo Kuma essa rappresenta un punto di incontro attorno a questa spirale, che convoglia l’energia sprigionata dai flussi dei passeggeri, dagli abitanti del quartiere e dalle attività culturali che si svolgono all’interno dell’edificio. La ricerca della continuità urbana e la cancellazione dei confini hanno costantemente guidato la vision. Eliminando le divisioni tra il piazzale, la copertura e il ponte, la stazione garantisce la continuità in superficie, favorendo i collegamenti su entrambi i lati dei binari e nei livelli sotterranei, illuminati da luce naturale. I passeggeri sono quindi accompagnati lungo un percorso di passaggio graduale dalla città ai binari dove, grazie all’uso dosato della luce e alla scelta dei materiali, vengono coinvolti tutti i sensi.

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Il legno come leitmotiv e il filo di Arianna

Saint-Denis Pleyel ha ricercato una continuità rispetto alle altre stazioni del Grand Paris Express, diventando al contempo un punto di riferimento nel paesaggio urbano, in dialogo con il contesto. L’uso ricorrente del legno in tutti gli spazi, per esempio, le conferisce una forte identità. In netta contrapposizione con i templi di cemento che contraddistinguono di solito le strutture sotterranee, abbiamo voluto offrire un’architettura delicata e calda, che rimandasse a una dimensione domestica. L’uso di materiali naturali, ma anche la luce, l’aria e la vegetazione ci ha permesso di raggiungere questo obiettivo. Il legno è disposto sulle facciate sotto forma di lamelle verticali che, formando un filtro, creano giochi di luce durante tutto il giorno. Questo materiale è presente anche all’interno, sulle pareti e sul soffitto. Nel grande spazio vuoto centrale, densità e inclinazioni differenti dei pannelli formano un motivo digradante. Sui soffitti, creano l’effetto di un foglio ondulato, come fosse un filo di Arianna che guida i passeggeri.

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L’organizzazione degli spazi

Le piattaforme, a 28 metri di profondità, rappresentano il livello più interno accessibile al pubblico. Sono disposte parallelamente l’una all’altra e suddivise in due marciapiedi laterali e due centrali. La forma complessa (a scala) della stazione è il risultato diretto delle tre diverse lunghezze di ciascuna. Il livello -3 è strategico per il funzionamento quotidiano della stazione: il 76% dei viaggiatori in arrivo può usufruire di un collegamento diretto con un’altra linea Grand Paris Express transitando da questa piattaforma. Abbiamo progettato questa piazza sotterranea (il terzo spazio pubblico del progetto) con una forma molto semplice per facilitare l’orientamento e la comprensione intuitiva dei flussi. Il nostro obiettivo era evitare la sensazione di disorientamento. La geometria semplice e l’accesso della luce naturale aiutano a orientarsi nello spazio. La leggibilità degli spazi, la generosità dei volumi e la creazione di un’atmosfera piacevole hanno guidato il progetto. L’ampio vuoto centrale, sormontato da un grande tetto di vetro, risplende di luce naturale e aiuta a eliminare la sensazione di trovarsi a molti metri sottoterra. È uno spazio di contemplazione e un luogo di espressione artistica. Questo vuoto centrale costituisce la spina dorsale del progetto, fatta di aria, luce e legno: ospiterà su una delle sue pareti l’opera dell’artista Prune Nourry e le sue 108 Veneri sospese. Le pareti sono rivestite da assi di legno, che creano un effetto progressivamente digradante dal basso verso l’alto. Nella parte inferiore, i pannelli di legno sono disposti in modo più fitto e costituiscono un rivestimento opaco per le grandi pareti cieche. Nella parte superiore, invece, sono orientati in modo da aprire la visuale. Il motivo accompagna così i flussi verso l’alto e verso il basso accentuando il richiamo al cielo creato dal tetto in vetro. Si prevede che in futuro circa 250mila passeggeri utilizzeranno ogni giorno la stazione di Saint-Denis Pleyel, che implementerà spazi commerciali distribuiti su diversi livelli per migliorare la sua attrattività, un’area di circa 5.000 metri quadrati per attività culturali e una grande terrazza panoramica situata sul tetto al livello +3. 

© Kengo Kuma & Associates - Foto Michel Denancè

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