I luoghi comuni delle città, tra comunità e stereotipi

L’espressione luoghi comuni ha per molti due significati: da un lato di appartenenza a un gruppo e dall’altro come preconcetti astratti positivi o negativi sull’opinione dell’individuo. In questo numero vedremo smontare molte credenze sulle città e le infrastrutture.

Luoghi comuni è una interessante espressione che in molte lingue ha due significati. Da un lato quello letterale, fortemente positivo. I luoghi comuni sono i luoghi pubblici, le aree aperte e gratuite delle città che lo Stato realizza affinché gli individui li frequentino e le usino per motivi pratici ma soprattutto etici. Nei luoghi comuni avviene infatti un’incredibile metamorfosi, dove l’io si trasforma in noi e realizza un aspetto centrale della vita delle persone: il senso di comunità. I luoghi comuni sono in qualche modo le infrastrutture – per dirla con questo giornale – dell’appartenenza a un gruppo di soggetti, che scelgono liberamente di non perseguire solo finalità individualistiche ma di convergere alla realizzazione di finalità collettive. In questo senso, i luoghi comuni sono un sinonimo di politica, fanno politica, costituiscono la politica che nel suo significato più alto è l’arte di stare assieme in città, di passare dall’io al noi grazie alle strutture fisiche e concettuali, alle regole e ai costumi che rendono la vita associata migliore di quella isolata.

Walter Mariotti

C’è però anche un altro significato di luoghi comuni, che ha una connotazione molto meno positiva. Luoghi comuni sono gli stereotipi, cioè quelle assunzioni o credenze che non sono vere anche se vengono considerate tali che si applicano ad un luogo, un oggetto, un avvenimento e persino a un gruppo di persone. Nella maggior parte dei casi sono preconcetti, astratti, schematici e falsi, che possono avere a volte un significato positivo (i francesi sono eleganti) ma più spesso negativo (gli italiani non sono disciplinati). In ogni caso, sono solo l’opinione che un individuo o un gruppo sociale ha riguardo ad altri gruppi. Un’opinione difficile da evitare anche se grossolana, falsa, sbagliata. Questo numero di DomusAir è dedicato a molti luoghi comuni sulle città e le infrastrutture. Abbiamo infatti provato a smontare molte credenze sulle città, su come è possibile viverle e sul loro destino. Soprattutto, su come possiamo cambiarlo. Perché il destino non è scritto, come recita un luogo comune molto antico, ma dipende quasi esclusivamente da noi. Da chi decidiamo di essere e da come vogliamo vivere. Buona lettura.