Speciale Contract: la scena produttiva

La quinta edizione dello speciale Contract, allegato del numero 1040 di Domus, racconta il mondo delle grandi commesse attraverso le voci di alcuni dei principali protagonisti della scena produttiva.  

La quinta edizione dello speciale Contract di Domus racconta il mondo delle grandi commesse attraverso le voci di alcuni dei principali protagonisti della scena produttiva. L’intento che ci ha mosso era cercare di capire quali sono i suoi attuali confini e quali le strategie che vengono adottate per amplificarne le potenzialità, nei differenti comparti merceologici. Ma volevamo anche guardare avanti, individuare e raccontare le logiche di contract che muovono società di servizi specializzate e nuovi dipartimenti all’interno di grandi piattaforme che si sono affacciate sul mercato, sempre più numerose, negli ultimi anni.

Il racconto delle esperienze sul campo di imprenditori, CEO e responsabili delle divisioni contract di cinque aziende – Artemide, Cappellini, Duravit, Kvadrat e UniFor – ci ha fornito una solida base per analizzare lo stato dell’arte e le problematiche dei settori della luce, del mobile, del bagno, del tessile e dell’ufficio. Ne è emersa un’analisi articolata per temi, corredata dalle più recenti realizzazioni dei gruppi coinvolti. Al di là delle differenze di visione e di approccio, sono emersi alcuni punti di condivisione che possono aiutare a tracciare una strada utile per le aziende che vogliono sviluppare il proprio potenziale contract. Qualità e know-how sono sicuramente le carte su cui puntare per affermarsi in questo settore, oltre alla sostenibilità, in termini di consumi energetici e processi produttivi.

In un settore regolato più di altri da vincoli legislativi e tecnici, era fondamentale poi approfondire le caratteristiche, i requisiti per applicazioni contract e customizzazione dei differenti materiali che entrano in gioco nelle grandi commesse. Ne abbiamo scelti cinque – legno, ceramica, tessuti, impiallacciati, laminati, metallo – e li abbiamo analizzati interpellando altrettanti produttori specializzati: Abet Laminati, Cotto d’Este, De Castelli, Dedar e Listone Giordano. Da questa ricognizione tecnica e progettuale è emersa l’importanza di lavorare su ricerca e innovazione, imparando dal confronto con gli architetti autori delle grandi realizzazioni e cercando di anticipare le tendenze, sempre con un occhio alle richieste del mercato.

La grande hall circolare del 25hours Hotel The Circle, aperto nel 2018 nel distretto Friesenviertel di Colonia. Lo Studio Aisslinger ha sviluppato un concept di design retro-futurista, nel rispetto dell'impianto originario dell'edificio anni Cinquanta-Sessanta. Cappellini ha realizzato diversi imbottiti custom-made per questo progetto come la serie di sedute Geo, e fornito le Juli chair disegnate da Werner Aisslinger. Foto Steve Herud

Logiche differenti da quelle delle grandi aziende di prodotto muovono altri attori di questo particolare comparto: nuove formule di business che vengono a ‘interferire’ con le dinamiche tradizionali che regolano le forniture contract – complice la relazione diretta con l’utente finale attraverso la Rete. Parliamo per esempio di Airbnb Luxe, che mette a disposizione una serie di servizi da hotel a 5 stelle a ville/abitazioni, o di Common.com – una piattaforma che offre servizi dalla ricerca location, all’interior design, all’affitto e servizi nel quotidiano – e Lago Design Network, che offre un servizio alla progettazione in diversi settori grazie al quale l'azienda mette a disposizione il proprio know-how.  O ancora di Wework, specializzato in coworking e spazi del lavoro, o di catene dell’ospitalità come Generator.


Ed è proprio nel settore dell’ospitalità che si muove l’esempio che scegliamo come realizzazione emblematica di un modo innovativo di proporre il design su larga scala: il nuovo albergo della catena The Student Hotel aperto a Berlino in ottobre, che abbina stili Retrò, Memphis e Berlino anni Ottanta in 450 camere di design, un cinema all’aperto, un coffee shop gestito in collaborazione con Concierge Coffee, un’area di co-working e un ristorante della catena The Commons.

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