L'OMA (Office for Metropolitan Architecture) è stato fondato a Londra nel 1975 da Rem Koolhaas (Rotterdam, 1944), Elia Zenghelis (Atene, 1937), Zoe Zenghelis (Atene, 1937) e Madelon Vriesendorp (Bilthoven, Olanda 1945). Lo studio si è trasferito a Rotterdam nel 1978 e si è notevolmente ampliato, cambiando la sua configurazione.
Oggi, OMA conta sette uffici e nove partner, tra cui Koolhaas, che ha ricevuto il Pritzker Prize nel 2000 e si è laureato alla Architectural Association School di Londra nel 1972. All'inizio ha lavorato come giornalista per il quotidiano Haagse Post dell'Aia. Il pensiero architettonico di Koolhaas è diventato famoso e riconosciuto a livello internazionale grazie alla pubblicazione di Delirious New York (1978). Molti anni dopo, ha pubblicato anche S, M, L, XL (1995). Nel 2002, Koolhaas e Reiner de Graaf fondano AMO, un think-tank parallelo a OMA per le attività di ricerca, la curatela e l'editoria. OMA e AMO si uniscono per progetti ed edifici specifici, spesso dove è richiesto uno studio di corporate identity e branding, come per l'Unione Europea, Prada, o per mostre come "Fundamentals", l'edizione del 2014 della Biennale di Architettura di Venezia curata da Koolhaas.
Una grande mostra dal titolo "Countryside: Future of the World" a cura di AMO aprirà al Guggenheim Museum di New York nel febbraio 2020. OMA è uno studio internazionale; i suoi progetti includono la Lucent Danstheater, sede del Nederlands Dans Theater (L'Aia, 1987, ora demolito), la Villa dall'Ava (Parigi, 1991), la Biblioteca centrale di Seattle (2004), il Fondaco dei Tedeschi (Venezia, 2016), la Fondazione Prada (Milano, 2018), la biblioteca nazionale del Qatar (Doha, 2018) e Blox, sede del Danish Architecture Centre (Copenhagen, 2018).
Il lavoro di OMA e AMO, oltre al pensiero architettonico di Koolhaas, che mira ad ampliare il campo d'azione dell'architettura, è stato fondamentale. Lo studio si ispira al lavoro di architetti del calibro di Willem Jan Neutelings (Neutelings Riedijk), Winy Maas e Jacob van Rijs (MVRDDV), Kunlé Adeyemi (Nlé) e Bjarke Ingels (BIG), che lavoravano tutti in OMA.