L'architetto e urbanista Dominique Perrault (Clermont-Ferrand, Francia, 1953) aveva solo 36 anni quando divenne celebre in tutto il mondo grazie alla progettazione della Biblioteca Nazionale della Francia, che gli valse il Premio Mies van der Rohe nel 1996. Inoltre, nel 2010 è stato insignito della medaglia d'oro dall'Accademia Francese di Architettura e si è aggiudicato il Premio Imperiale per l'Architettura 2015.
Il lavoro di Perrault è pieno di sfumature: i suoi progetti mostrano una sintassi molto semplice, ma al tempo stesso una morfologia molto complessa.
Per creare il Campus dell’Università Femminile Ewha a Seoul, in Corea del Sud (2008), Perrault ha tagliato in due una collina artificiale con una strada pedonale che conduce all'ingresso della struttura.In questo progetto, Perrault ha fuso l’architettura “costruita” con l’architettura del paesaggio, inserendo il campus in mezzo alle delle colline. La sua idea è quella di creare non un edificio iconico che si sviluppa in verticale, ma piuttosto un edificio, attento al paesaggio circostante, che scende e si fonde perfettamente con l'ambiente. Il risultato è memorabile. Il progetto di Perrault vuole rappresentare chiaramente l'impegno dell’università verso il futuro, il patrimonio, l'ambiente e le sue studentesse.
Invece, per quando riguarda le DC Towers di Vienna (2016) è stato chiesto a Perrault di aggiungere un ultimo pezzo al masterplan della cosiddetta Donau City che era stato iniziato da Hans Hollein. Per Perrault, il cuore della città si trova all'interno della rinomata Ringstrasse - una strada circolare completata a metà del XIX secolo, punteggiata da monumenti neorinascimentali, neobarocchi, neogotici e successivamente dall’iconico palazzo della Secessione. Vienna, tuttavia, si è espansa oltre il centro storico e quindi il progetto di Perrault cerca di relazionarsi con il suo patrimonio storico attraverso un edificio che ne reinterpreti l'atmosfera: una torre monolitica nera e scintillante di 60 piani, le cui forme evocano il corso del Danubio.
Per la riqualificazione dell'ippodromo di Longchamp (2018), Perrault ha creato una struttura che fosse in grado di ospitare i 60.000 spettatori del celebre Prix de l'Arc de Triomphe, ma anche il pubblico molto più ristretto che si reca all'ippodromo nei normali giorni di gara. Questo quadro di riferimento lo ha ispirato a immaginare un'architettura flessibile, in parte intima, in parte grandiosa, con pavimenti che trasmettono un senso di movimento, una bellissima tribuna asimmetrica a sbalzo, e i brillanti dettagli dorati sulla facciata: un trionfo di dinamismo celebrato da un uso sapiente di volumi leggeri.