Nikolaus Hirsch, Markus Miessen, a c. di, What is Critical Spatial Practice?, Sternberg Press, Berlino 2012 (pp. 240; €15.00)
Nikolaus Hirsch, Markus Miessen, a c. di, The Space of Agonism, Markus Miessen in Conversation with Chantal Mouffe, Sternberg Press, Berlino 2012 (pp. 148; €15.00)
Negli ultimi dieci anni si è delineata una corrente di dibattito pubblico parallela alla graduale riscoperta da parte degli architetti del potere intrinseco della creazione spaziale. In questo spirito la collana Critical Spatial Practice, a cura di Nikolaus Hirsch e Markus Miessen, assume come punto di partenza storico i movimenti sociali nati in seguito alla crisi finanziaria e cerca di mettere in luce un’affinità e un significato più profondi dietro la recente tendenza compulsiva a “far politica”.
La collana nasce dopo La collana nasce dopo Participation, la trilogia dedicata da Miessen alla partecipazione e accompagna il corso di “Architettura e critica della pratica spaziale” inaugurato recentemente dall’autore alla Städelschule, Staatliche Hochschule für Bildende Künste, di Francoforte.
Critical Spatial Practice cerca di comprendere come chi crea lo spazio sia un attore politico e come lo spazio possa addirittura favorire l’azione politica. Prudentemente evitando di formulare una soluzione preventiva a problemi di tali proporzioni, i curatori costruiscono una più ampia base di dibattito sul modo in cui lo spazio possa essere interpretato come ambiente politico in cui è possibile condurre un’azione.
La collana nasce dopo Participation, la trilogia dedicata da Miessen alla partecipazione
Inquadrando queste azioni nel concetto di ‘criticità’ il discorso politico e spaziale assume una connotazione sovversiva e di rivolta. What is Critical Spatial Practice?, primo titolo della collana, contiene interviste a 60 architetti, storici, curatori, filosofi, scrittori e artisti, cui è stato chiesto “che cosa, oggi, sia da intendere come impostazione critica della pratica spaziale”. Appare immediatamente evidente che non solo la criticità stessa non è morta, ma che forse non è mai stata tanto viva.
L’agonismo è un modello politico e ontologico basato sulla fondamentale ineliminabilità del conflitto e della violenza: da cui ‘agonismo’, contrazione di ‘antagonismo’, e il concetto di ‘consenso conflittuale’ [1]. Benché questo modello sia solo uno tra i tanti, gli autori compiono un gesto politico proprio scegliendo di elaborarlo più a fondo. E per di più, come se fosse necessario (o possibile) provarlo, affermano: “Se si riflette sulla storia recente appare chiaro che le prospettive configurate nella conversazione sono confermate dalla realtà”.
[1] Chantal Mouffe, On the Political, London, Routledge, 2005
La collana Critical and Spatial Practice è più di un semplice repertorio portatile di provocazioni: dà vita a libri che rappresentano fisicamente l’idea centrale di cui trattano e trascende ogni atteggiamento compulsivo, offrendo invece un esempio concettuale di azione politica.