Arish: Palm-Leaf Architecture è un bel volume, edito da Thames & Hudson in occasione del 40° anniversario della Giornata Nazionale degli Emirati Arabi Uniti, che tratta il tema dell'uso delle foglie di palma in architettura, proprio di quella regione. 'Arish' è appunto il nome dell'abitazione estiva costruita tradizionalmente con questa tecnica. Frutto di un'esibizione unica nel suo genere e del tutto inedita in Europa, curata da Sandra Piesk all'Exibition Pavilion Geographical Society di Londra, nel maggio 2012, il libro ripercorre millenni di storia dell'abitare mediorientale attraverso questa pratica in via di estinzione.
L'importanza del tema è evidente. Grazie a ricerche archeologiche recenti che hanno utilizzato il test al carbonio 14, infatti, è emerso che i primi insediamenti realizzati con le tecniche della foglia di palma risalgono a ben 7000 anni fa, e che quindi l'Arish' si caratterizza come un tema di fondo della cultura abitativa araba fin dagli albori della civiltà. È di assoluto interesse rilevare che, nonostante il fortissimo rischio di oblio, questa tradizione duri tuttora.
In realtà, l'obiettivo della ricerca è appunto quello di immortalare "gli ultimi momenti dell'eredità tangibile dell'Arish prima della sua scomparsa", ma lo sguardo è fiducioso, perché ci sono ancora dieci o vent'anni prima che l'ultima memoria storica di questa tradizione possa svanire per sempre insieme a coloro che la custodiscono. Tra l'altro, colpisce particolarmente la riflessione di Sandra Piesk riguardo la compresenza di questa ricchezza tradizionale, basata su una sorta di monocoltura materiale e dunque su una totale armonia col contesto naturale, e dell'inarrestabile aggressività costruttiva che ormai, com'è noto, caratterizza gli Emirati fino a renderli territorio fertile per le sperimentazioni costruttive più spinte.
Un'estesa rassegna fotografica è quindi dedicata ai dettagli costruttivi suddivisi ancora per località. Al di là dell'interesse tecnico-scientifico per le metodologie costruttive immortalate, la potenza estetica della raccolta è innegabile. Tra ripetizione dei tronchi sottili ed eccezione dei dettagli sempre inediti, le tessiture costituiscono i canoni di una cultura visuale per lo più sconosciuta in Europa, ricchissima di spunti di ogni genere.
La sezione successiva è dedicata all'illustrazione dei possibili utilizzi contemporanei della palma, sia in una reinterpretazione di nuove forme, con tecniche manuali di tipo classico (fondamentalmente, strutture ad arco costituite da fasci che superino la carenza di resistenze meccaniche del materiale), sia anche nell'interessante utilizzo per la prefabbricazione di strutture ibride leggere in palma, con giunti di metallo. Nemmeno le possibilità ornamentali della pianta sono trascurate, sicché se ne propongono utilizzi volti alla reinterpretazione dei canoni estetici tradizionali, da recuperarsi dopo l'oscurantismo dell'uniformità globalizzante dell'"International style".
Grande risalto è dato all'importanza del recupero dell'Arish' come metro identitario di una cultura islamica profondamente radicata e sofisticata