Edoardo Persico, Profezia dell'architettura, Skira, Milano, 2012, pagine 64
Questo articolo è stato pubblicato su Domus 958, maggio 2012
L'interesse degli scrittori per la figura di Edoardo Persico non è nuovo. Già Vittorini e Sciascia si occuparono di lui. Persico stesso fu inizialmente scrittore, poi editore, giornalista, gallerista e, infine, anche architetto.
Nell'interessarsi a Persico, Andrea Camilleri rimane però all'interno di quella linea del romanzo noir che ha dominato gli ultimi due decenni della letteratura italiana, della quale, inventando il commissario Montalbano, egli ha costituito la voce più nota.
L'interesse per il mondo dell'urbanistica e dell'architettura da parte di questo genere non è mai mancato. Così come non è venuto meno da parte di quei generi affini che hanno, di fatto, contribuito a trasformare il metodo dell'indagine giudiziaria in strumento stilistico per l'interpretazione e il racconto di episodi cruciali e irrisolti della storia recente.
All'opposto, si staglia invece il fronte dei pamphlets polemici 'contro l'architettura' (tanto per citare il fortunato testo di Franco La Cecla, recentemente tradotto in giapponese), che hanno riempito gli scaffali delle librerie nel medesimo arco di tempo. Episodi spesso associati alla letteratura d'inchiesta, ma che andrebbero più correttamente correlati a una lettura dell'architettura come fenomeno popolare, indagata con uno stile da new journalism, di cui è maestro Tom Wolfe (e del quale recentemente è stata proposta una traduzione integrale di The Kandy-Kolored Tangerine-Flake Streamline Baby, che finalmente contiene anche quel cruciale articolo su Las Vegas che è all'origine di tutti i Learning from…).
Quello che Camilleri ci propone è un giallo appassionante proprio perché costruito non su indizi da rotocalco, ma su letture accademiche, meditate con la mente da poliziotto, moltiplicando l'approccio dal paradigma indiziario con uno stile da nouveau roman, fino a instaurare una sorta di curioso e innovativo saggio storico-narrativo. Ed è proprio la presenza di una bibliografia, oltre al profilo dell'editore d'arte presso il quale esce il volume, Skira, a dirci quanto al di là di ogni dichiarazione, il gioco dello storico abbia coinvolto Camilleri.
Quello che Camilleri ci propone è un giallo appassionante proprio perché costruito non su indizi da rotocalco, ma su letture accademiche, meditate con la mente da poliziotto