Bjarke Ingels (BIG). Yes is More!, Taschen, Cologne 2011. Size 1.86 GB
Questo articolo è stato pubblicato su Domus 957, aprile 2012
Un territorio ancora poco studiato, nel quale si contano ormai numerosi tentativi di codificare un linguaggio e di renderlo adeguato al mezzo. È il mondo in tumultuosa espansione delle app per iPad, rivolte a un pubblico propenso a usarle più come libri che come software, in un atteggiamento definito lean back, "sdraiato all'indietro", rilassato, simile a quello di chi legge o guarda la tv, contrapposto a quello lean forward, "proteso in avanti", che dovrebbe caratterizzare invece l'uso del pc.
Due app, uscite di recente e dedicate a due celebri studi di architettura – Yes is more! del danese Bjarke Ingels e Fuksas.
Yes is more! è la trasposizione di un catalogo cartaceo realizzato da Taschen in occasione dell'omonima mostra del 2009 e propone il testo integrale aggiornato in alcune parti. Bjarke Ingels racconta la sua innovativa visione dell'architettura con una storia a fumetti che parte da una serie di celebri citazioni per dettagliare poi i singoli progetti. Il contenuto è denso e articolato ed è arricchito da numerosi filmati e foto da esplorare a 360 gradi.
Altri ausili sono l'intera sequenza delle pagine visualizzabile in miniatura, oltre all'indice dell'opera e a un rullo che consente di scegliere direttamente il progetto—38 in tutto – che si desidera visionare. Yes is more!, che pure rimane sostanzialmente ancorata alla forma del libro, si apre a soluzioni dinamiche che ben sfruttano le caratteristiche dell'iPad. Ne risulta un'opera che rispecchia il carattere geniale e vulcanico del suo autore, estremamente densa di contenuti, che tuttavia comporta qualche difficoltà nella navigazione e richiede una certa dose di disponibilità e pazienza da parte dell'utente.
Da ogni scheda, si può tornare agli elenchi e alla mappa generale dell'opera, un impianto che rende particolarmente agile la navigazione.
Di quattro progetti (Admirant Entrance Building, Peres Center for Peace, Zenith Music Hall e Nardini Centro Ricerche e Auditorium) è fornita una versione approfondita, con l'opportunità di esplorare singoli dettagli delle immagini fornite cliccando direttamente sulla fotografia. Le schede dotate di approfondimenti consentono una vera e propria "immersione" nelle modalità di lavoro dello studio Fuksas, e costituiscono dunque una preziosa documentazione.
È il mondo in tumultuosa espansione delle app per iPad, da usare più come libri che come software, in un atteggiamento lean back, rilassato, contrapposto a quello lean forward, che caratterizza invece l'uso del pc.
Un indice corredato da immagini consente di scorrere i 40 progetti. Gli stessi possono essere visualizzati secondo dieci tipi di elenchi. Il tasto "indietro"permette di tornare agevolmente all'indice. Da qui è possibile scegliere un percorso di sole immagini o decidere di visionare i singoli progetti, in forma di schede con i dati essenziali e una serie di fotografie.
Altro punto di forza è l'abbondanza del materiale iconografico, ben organizzato e facilmente gestibile. Tuttavia, nel complesso, l'opera risente di una certa staticità e si avvantaggia poco delle potenzialità offerte da un mezzo come l'iPad. Qualche incursione nel video e nell'interazione con le immagini avrebbero consentito di dare al percorso fra i progetti di Fuksas un andamento più dinamico e coinvolgente.