Il testo raccoglie cinque contributi di diversi autori e ricercatori che raccontano altrettanti quartieri milanesi molto diversi tra loro, ma emblematici nel descrivere l'impatto degli strumenti dell'azione pubblica sulle trasformazioni spaziali e sociali del territorio.
Il titolo richiama la volontà dell'amministrazione milanese di pensare alla città come alla downtown dell'estesa area metropolitana e intervenire sul territorio di conseguenza, valorizzando l'area centrale e richiamando nuova popolazione. Questa visione ha comportato l'attivazione di grandi progetti e opere, tra cui ad esempio CityLife, progetto che investe l'area ex fiera e che prevede funzioni residenziali, commerciali e direzionali.
Il libro mette in luce l'utilizzo dei nuovi strumenti di intervento urbanistico a partire dagli anni ottanta, utilizzati nei casi presi in esame, sottolineando come l'applicazione diversificata di questi strumenti si sia spesso rivelata sintomo di un'incapacità di governo del territorio. Ai grandi progetti, sovente utilizzati come forma di marketing urbano, non si è accompagnata una guida in grado di garantirne l'effettiva riuscita, e alcune delle operazioni previste si sono rivelate dei fallimenti.

Il testo è arricchito da stralci di interviste ai residenti dei quartieri analizzati, che contribuiscono a delineare l'esperienza vissuta dei luoghi e a mettere quindi in luce aspetti importanti degli interventi urbanistici, che riguardano poi le persone che in quei quartieri abitano, lavorano e si muovono.

È necessario saper rispondere a una domanda abitativa e a una promozione della città che non possono trascurare l'esistente, ma che devono considerare la complessità del tessuto sociale e materiale che caratterizza Milano e più in generale le città europee.



L'area Canonica-Sarpi è la cosiddetta China Town di Milano che, come sottolinea l'autrice, è invece luogo di concentrazione di attività commerciali gestite da cinesi, ma mantiene una predominanza di residenti italiani. Il quartiere si caratterizza dalla separazione spaziale e sociale tra commercianti cinesi e residenti, amplificata e rafforzata dagli interventi dell'amministrazione pubblica sulla base di una presunta incompatibilità tra 'funzioni, spazi e usi pubblici e privati'. Questo processo è stato accompagnato dalla crescita di conflittualità tra i diversi gruppi che vivono o lavorano nella zona, che rivelano interessi legati anche alla valorizzazione immobiliare del quartiere e alla vicinanza di due grandi progetti: CityLife e la Cittadella della Moda. Il risultato è la dissoluzione di un'armonia complessa delle diverse funzioni e usi dello spazio, che contribuisce di fatto alla perdita di senso dei luoghi.

