Basho Eclectic House, locale sushi fusion nel centro di Milano, propone spazi colorati e ironici. Basho, pseudonimo di un poeta giapponese del XVIII secolo, è la catena di ristoranti fondata da Michele Giglio e che fonde le cucine italiana, giapponese e brasiliana. Per la sede meneghina il progetto è stato affidato a Nick Maltese Studio, specializzato nella progettazione di spazi per l’ospitalità. L’affaccio di Basho vivifica la via grigia attraverso vetrine che inquadrano gli interni del locale come fotogrammi di un film. L’ingresso è un’enigmatica bolla blu Klein, mentre la Living Room – alla quale si connettono un bar e la postazione dei SushiMen – rimanda a Ettore Sottsass e ad Alessandro Mendini, ma anche alle opere optical di Marcello Morandini e Gio Schiano espresse attraverso righe e motivi geometrici e aredi dalle forme zoomorfe. La Dining Room, distinta da una palette di blu, ocra e rosso, da grès effetto marmo e da lampade di Vernon Panton, designer danese degli anni ’60 e ’70, è enfatizzata da una parete formata da una serie di oblò di lavatrici sulla quale si trova la frase Wash your dirty habits. Si tratta dell’ingresso alla Laundry Room, una sorta di club intimo dall’illuminazione soffusa. Dalla Dining Room si accede infine alla Play Room, ambiente pieno di energia, nel quale si trovano immagini di fumetti e pavimenti geometrici.
Basho Eclectic House, ristorante dagli interni ironici a Milano
Nick Maltese Studio ha progettato un locale sushi fusion nel quale emergono forme optical, ambientazioni vivaci e un’illuminazione ben studiata.
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- La redazione di Domus
- 22 febbraio 2024