Se si cerca la frase “why are gaming PCs so” su Google in inglese, l'autocompletamento del motore di ricerca suggerisce due "costoso" e "brutto" come le due ricerche più popolari. Mentre la prima è comprensibile e non sorprende - è del tutto normale cercare di capire perché un PC potente costi più della media - la seconda ci dice invece qualcosa di molto interessante: c’è una buona fetta di pubblico che non ama l’estetica brutalista e cafona che, ormai da anni, i produttori di PC pensano sia l’unica in grado di trasmettere concetti come la potenza di calcolo e le alte prestazioni grafiche. Mentre nell’ambito dei PC portatili da gioco si possono trovare soluzioni decenti che non ci fanno sembrare degli irriducibili fan di Fast and Furious (il ROG Zephyrus S di Asus, per esempio), i desktop da gioco sono ancora, per la maggior parte, ingombranti e brutti. Il nuovo PC da gioco Tomahawk di Razor è il primo del suo genere che cerca di cambiare radicalmente questo status quo. Il desktop dalle dimensioni ridotte, introdotto dall'azienda al CES 2020, si basa su un design modulare che rende facile lo scambio e l'aggiornamento dei componenti, mantenendo basso il peso della macchina per una più facile portabilità. Progettato intorno al NUC 9 Extreme Compute Element di Intel, il Tomahawk può essere "equipaggiato con un processore Intel® 9th Gen i9-9980HK 8-Core" che offre "prestazioni velocissime per i titoli AAA, la creazione di contenuti e lo streaming, mentre la sua scheda grafica NVIDIA® GeForce RTX™ 20 series supporta un'esperienza di ray-tracing completamente ottimizzata". In altre parole: è un PC estremamente potente, ma con una visione completamente diversa e radicale di come dovrebbe essere fatta un desktop da gioco nel 2020. Razer per prima ha capito che questo cambiamento nel design potrebbe aiutare a commercializzare il Tomahawk presso un target più ampio di professionisti che non hanno alcuna intenzione di utilizzare il PC come piattaforma di gioco. L'azienda si riferisce genericamente loro come creatori nel campo della fotografia, della videografia e dell'animazione, ma il gruppo potrebbe essere esteso a designer e architetti, e in generale a tutti i professionisti che hanno bisogno di macchine potenti e ben progettate. Persone che lavorano in studi “di rappresentanza” dove un PC-monstre da gioco con luci LED lampeggianti e sistemi di raffreddamento luminescenti non potrebbe trovare spazio neppure per sbaglio. C'è solo una cosa che non si adatta all’interessante visione di design di Razer, però, ed è il nome. “Tomahawk“ ricorda la guerra e il combattimento, sia che si pensi all'accetta da guerra dei nativi americani, sia che si pensi al missile della Raytheon. Questa è una macchina che serve a costruire, non a distruggere: sarebbe più adatto un nome che ne riflettesse meglio l’estetica e la natura positiva.
Razer Tomahawk, il PC da gaming smette di essere brutto
Grazie alle sue dimensioni compatte, alla struttura modulare che rende facile la sostituzione dei componenti e all'estetica sobria, questo PC da gioco può piacere anche ai creativi più esigenti e minimalisti.
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- Andrea Nepori
- 22 gennaio 2020
- Razer
- 2020
Photos courtesy of Razer
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Photos courtesy of Razer
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