Mi ci sono voluti quasi sette anni per realizzare THe Warrior e ho sentito il desiderio di trovare un nuovo percorso da seguire. All’inizio dello scorso anno sono stato incaricato di creare nuove opere per la collezione d’arte di Wienerberger, il più grande produttore mondiale di mattoni e numero 1 sul mercato europeo delle piastrelle in argilla con 202 siti produttivi in 30 Paesi. Questa commissione mi ha suggerito di includere le mie vicende personali e alcuni fatti biografici nella mia pratica artistica. Recentemente, ho assistito a un cambiamento radicale nella mia vita: la nascita dei miei figli, una delle cose più grandiose e coraggiose in assoluto. Sono stato presente alla nascita di entrambi i nostri figli, e ho capito – per lo meno da spettatore – che è un’impresa eroica. Purtroppo, la nostra società sottovaluta l’importanza della maternità. È argomento comune che le donne oggi non siano costrette a scegliere tra famiglia e carriera (ma come vengono sostenute?). Mentre i (poco referenziati) padri sono lasciati a fare cose per le quali non sono mai stati preparati: fornire un riparo sembra un grande ruolo, ma è anche una bella sfida.
La versione finale del progetto sarà una mostra contenente circa 35–50 fotografie, 8–12 oggetti o sculture e 1 o 2 video, nonché un libro o un catalogo. L’obiettivo principale è aprire una discussione (o almeno porre delle domande) su un argomento che ha connotazioni esistenziali e primordiali e per mostrare, presentare e dimostrarne i risultati in modo astratto e artistico.
Peter Puklus (1980), diplomato alla Moholy-Nagy University of Art and Design (MOME) di Budapest e alla Ecole Nationale Supérieure de Création Industrielle di Parigi, attualmente vive e lavora a Budapest dove sta completando un dottorato di ricerca alla MOME. Nei suoi libri e nelle sue mostre, Puklus ama concentrarsi sulla narrazione. Inoltre si sforza di mappare nuovi territori oltre alla fotografia ricorrendo alla scultura, al disegno e ai video.