Displacements

Le immagini in bianco e nero di Gabriele Lei sono volutamente anonime e prive di una localizzazione geografica e temporale, in modo da creare un senso di uniformità nella visione e di disorientamento.

Il mio ultimo lavoro Displacements è una serie di fotografie selezionate tra quelle già presenti nel mio archivio.

Negli anni, ho avuto la fortuna di viaggiare molto sia per il continente europeo sia in Estremo Oriente. Il mio sguardo è sempre stato attratto da luoghi che, insipidi a un primo esame, dopo un’osservazione più approfondita risultavano capaci di raccontare se stessi e la propria storia attraverso un insieme di segni e dettagli. Nella serie Displacements, concepita come sequenza continua, l’intento non è quello della documentazione: le immagini sono totalmente anonime, prive di una localizzazione geografica e temporale, per creare un senso di uniformità nella visione e di disorientamento. È infatti lasciato all'osservatore il compito di decifrare l'immagine ritrovando al suo interno frammenti del proprio vissuto.

Gabriele Lei, *Displacements*, 2014. 10 stampe ai sali d’argento, 20 x 25 cm ciascuna

Tutte le fotografie della serie sono state scattate su supporto analogico, con macchina fotografica Leica e obiettivi 35 mm e 50 mm. Credo molto nella forza d’attrazione e nell’intimità che si crea osservando un’immagine alla giusta distanza. Per questo ho voluto realizzare le stampe ai sali d’argento in piccolo formato – 20x25 cm ciascuna – in modo da forzare gli spettatori ad avvicinarsi alla fotografia. Gabriele Lei

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