La presenza dello spazio con la sua componente umana, la presenza dei luoghi, è stata un pilastro nell’opera di Giovanni Chiaramonte, e Domus uno dei luoghi in cui questa cifra si è potuta esprimere al meglio nei decenni. Il grande fotografo, di famiglia siciliana, morto a 75 anni nel giorno in cui all’Adi Design Museum di Milano si inaugurava il suo ultimo lavoro curatoriale – la mostra Fotografia alla carriera. Omaggio della fotografia italiana ai maestri del Compasso d’Oro – aveva sviluppato la sua ricerca nelle diverse articolazioni dell’espressione intellettuale, la pratica, l’insegnamento, la curatela, la critica e la saggistica. Nome di primo piano sulla scena italiana e internazionale, come artista concettuale e come fotografo, ha fondato una casa editrice – la Punto e Virgola – e diretto numerose collane editoriali, le sue mostre ed esperienze di viaggio sono difficili da contare mentre attorno a 100 si aggira il numero di servizi realizzati per le più importanti riviste di architettura. Per Domus aveva fotografato progetti fin dai primi anni ’90, molti in terra siciliana – iconica la sua lettura di Alvaro Siza a Salemi – ed è con le pagine della nostra rivista in cui si era tradotto il suo sguardo che lo vogliamo ricordare.