Come Apple ha riprogettato il suo Watch, a dieci anni dal debutto

Una conversazione con Molly Anderson e Alan Dye del team Apple Design ed Eric Jue dell’Apple Watch Product Marketing sull’Apple Watch Series 10 e sull'impegno dell’azienda a fondere tecnologia e orologeria tradizionale.

di Andrea Nepori

Quando Apple ha presentato per la prima volta l'Apple Watch nel 2014, gli sforzi di marketing si concentrarono tutti nel posizionare il nuovo dispositivo principalmente come un orologio che potesse fungere anche smartphone companion, accessorio per il fitness e la salute. Nei materiali promozionali l'azienda sottolineava questo aspetto definendo il Watch un “preciso orologio che si può personalizzare”.
Con una mossa inattesa, Apple attinse a piene mani dal vocabolario dell'orologeria tradizionale, modellando il linguaggio del design industriale e dell'interfaccia utente del Watch attraverso la storia e la tradizione del watchmaking. L’Apple Watch si presentava come il primo smartwatch che osava usare termini come “complicazioni”, “corona digitale” e “quadrante” per definire componenti digitali e non meccaniche.

10 anni dopo, a riprova dell'efficacia di quell'approccio allora inesplorato, l'Apple Watch non è solo lo smartwatch più popolare sul mercato. È l'orologio tout-court più venduto al mondo. Oggi oltre 120 milioni di persone lo portano al polso ogni giorno.

La duplice natura di dispositivo tecnologico e di strumento di misurazione del tempo dell'Apple Watch ha successivamente influenzato ogni aggiornamento del prodotto sin dall'annuncio della prima “versione 0” nel 2014.

Apple Watch Series 10

L’Apple Watch Series 10, introdotto da Apple a settembre, è l'aggiornamento più importante e radicale dell'orologio Apple negli ultimi dieci anni. Tuttavia, si iscrive in una tradizione decennale di iterazioni attente e consapevoli che mescolano il progresso tecnologico con il rispetto per la tradizione dell’alta orologieria.

“Tutti noi teniamo in altissima considerazione gli orologi tradizionali. Ci sono così tante cose che ammiriamo e che abbiamo imparato in termini di produzione da qualcosa di così piccolo e miniaturizzato”, afferma Molly Anderson, da luglio 2024 a capo del team di design industriale di Apple. “All'inizio era tutto molto nuovo; 10 anni dopo, ci sembra di stare ancora imparando, ma siamo diventati molto bravi a perfezionare il prodotto. Per decidere se vale la pena portare una novità sul prodotto finale realizziamo molti modelli, proviamo diverse idee e torniamo a iterare centinaia di volte per capire l'essenza finale del dispositivo che stiamo cercando di realizzare”.

Pur essendo la riprogettazione più radicale dell'Apple Watch dalla sua nascita, la Serie 10 non ne rivoluziona l’estetica. Si tratta invece di un aggiornamento consapevole che rispetta la natura di un dispositivo che vive in un mondo di mezzo tra il bisogno di novità del mercato tecnologico e la costanza del design orologiero.

Come dispositivo tecnologico, rappresenta un salto significativo rispetto alla generazione precedente: c’è il primo display OLED grandangolare di Apple più grande di sempre sul Watch, molto più facile da leggere quando lo si guarda di sbieco, una batteria migliorata che si ricarica molto velocemente e componenti più potenti, come il SiP S10. Come orologio è però immediatamente riconoscibile senza alcun dubbio come un Apple Watch.

Il design è “come funziona”

Come amava dire Steve Jobs, il design non riguarda solo l'aspetto di un prodotto, ma anche il suo funzionamento: l'Apple Watch incarna perfettamente questo aforisma. Ridurre di 1 mm lo spessore del dispositivo o tornare alla cassa realizzata completamente in metallo senza compromettere la resistenza all'acqua o le prestazioni dell'antenna dell'orologio possono sembrare dettagli di poco conto: si tratta invece di aggiornamenti fondamentali del design.

“Abbiamo dovuto riconsiderare ogni aspetto dell'architettura per ridurre tutto al minimo. È un pò come giocare a Tetris”, spiega Anderson. “Abbiamo tassellato ogni modulo interno e lo abbiamo riposizionato riducendone le dimensioni per comprimere tutto insieme nel minor ingombro possibile. Siamo anche riusciti a ridisegnare l'antenna per includerla in uno spacco a filo sul retro della cassa, il che ha permesso il ritorno a un involucro interamente in metallo, che avevamo abbandonato con l'introduzione dell'LTE nella Serie 4. È un modo per guardare alla prima generazione di Apple Watch e all'ispirazione dell'artigianato orologiero tradizionale”.

L’Apple Watch: più Apple di così non si può

Dettagli come questi confermano come, nel corso di dieci anni, l'Apple Watch abbia saputo conquistare un posto unico all'incrocio tra tecnologia e arte orologiera. In un certo senso, è diventato uno dei dispositivi “più Apple” di sempre, con il design dell'interfaccia utente a fare da collante tra hardware e software. 

“Dal punto di vista del software e dell'interfaccia utente, siamo stati molto attenti fin dall'inizio a prendere decisioni importanti sulla tipografia o sulle lancette delle ore e dei minuti, che non sono mai cambiate”, afferma Alan Dye, Vicepresidente Human Interface Design di Apple. “Anche se abbiamo milioni e milioni di opportunità di personalizzazione per avere un quadrante dell'orologio sempre unico, ci sono alcuni aspetti che abbiamo mantenuto sempre coerenti. 
Siamo un unico grande team di design e progettiamo tutto il software per tutti i prodotti Apple. Abbiamo portato vari aspetti dell'Apple Watch su altri prodotti e viceversa, per mantenere sempre un linguaggio di progettazione dell'interfaccia utente unificato su tutti i prodotti”.

Il design come dialogo

Quella che descrive Dye è in fondo la secret sauce dell'integrazione verticale, che permea ogni decisione di prodotto in quel di Cupertino. Come osservatore esterno, è un modus operandi interessante da osservare e confrontare con l'approccio engineering-first o marketing-first che guida le scelte di prodotto in molte altre aziende. Se è vero che negli ultimi vent'anni il design ha assunto un'importanza sempre maggiore come fattore decisionale all'interno della maggior parte delle aziende tecnologiche, il peso della filosofia di prodotto orientata al design di Apple è ancora una caratteristica più unica che rara per un'azienda di queste dimensioni.

“La magia spesso avviene nella discussione, e spesso le discussioni hanno anche una certa tensione. Perché tutti si unisco al discorso in base alle diverse aree di competenza che portano al tavolo”, dice Eric Jue, direttore del marketing per l’Apple Watch. “Non sempre le cose si allineano perfettamente fin dall'inizio. Ma da quella discussione, da quella tensione, da quella mescolanza, si finisce sempre per arrivare a traguardi incredibili. In Apple siamo molto attenti alle idee e le mettiamo sempre in discussione, perché il nostro livello è molto alto e sappiamo che le nostre decisioni sui prodotti hanno un impatto ampio e generale su chi usa i nostri dispositivi”.

Incisione digitale

Questa capacità unica di combinare il fisico e il digitale si materializza perfettamente nel nuovo quadrante Reflections dell'Apple Watch Series 10. Nato come omaggio al pattern Guilloché dell’orologeria tradizionale, il quadrante è quello che Anderson descrive come un'“incisione digitale”, possibile solo grazie alle più recenti caratteristiche hardware dell'orologio.

“Il quadrante Reflections ci piace moltissimo non solo perché fa riferimento a tecniche tradizionali come il motivo Guilloché, che deriva dalla lavorazione del metallo ed è un elemento storico dell'orologeria, ma anche perché è un prodotto completamente digitale”, afferma Alan Dye. “Abbiamo potuto sfruttare la potenza di calcolo dell'Apple Watch per capire dove si trova il dispositivo in qualsiasi momento e creare questi riflessi sul quadrante che lo fanno sembrare vivo. Cerchiamo sempre di sorprendere con questi dettagli e di sfruttare ciò che l'hardware ci permette di fare oggi e che non potevamo fare in passato”.

Titanio e Jet Black

La nuova selezione di materiali e finiture per l'Apple Watch Series 10 sottolinea anche come gli aggiornamenti dell'hardware e i progressi dei processi industriali influenzino le scelte del team di progettazione. Il nuovo orologio introduce un nuovo materiale per la cassa, il titanio, che sostituisce l'acciaio inossidabile delle generazioni precedenti. La possibilità di utilizzare il nuovo metallo è il risultato del lavoro svolto da Apple sull’iPhone. Il materiale è disponibile con una finitura altamente riflettente in oro, ardesia o titanio naturale, ed rende l’Apple Watch del 20% più leggero rispetto all'equivalente Apple Watch Series 9 in acciaio inossidabile. Sulle versioni in alluminio è tornata anche una vecchia conoscenza: la finitura Jet Black.

“Con la Serie 10 introduciamo una nuova finitura Jet Black in alluminio, ispirata al processo che abbiamo originariamente progettato per l'iPhone 7”, spiega Molly Anderson. “Abbiamo adattato e reinventato quella ricetta per il Watch, considerando la sua forma diversa e i requisiti di affidabilità più elevati per l'indossabilità e la resistenza all'acqua. La finitura Jet Black combina leggerezza e comfort con un look elegante e raffinato, consentendo di passare senza problemi da un look giorno a un look da sera. È un aggiornamento importante perché rafforza l'importanza dell’Apple Watch come oggetto di stile, a completamento delle funzionalità per la salute e il fitness”.

I prossimi dieci anni

Mentre l'Apple Watch entra nel suo secondo decennio, la Serie 10 esemplifica l'impegno dell'azienda a far evolvere il prodotto rispettandone il linguaggio di design. Spingendo i confini di ciò che è possibile fare in orologeria, sia in termini di tecnologia che di estetica, i designer di Apple sembrano seriamente impegnati a mantenere un attento equilibrio tra innovazione e tradizione orologiera. Insieme alle funzioni per la salute e il fitness rese possibili dalla sua natura indossabile, questa è probabilmente la chiave del successo del Watch e il tema ne guiderà lo sviluppo in futuro. Il team di design rimane insomma concentrato sul perfezionamento e sul miglioramento, più che su rivoluzioni estetiche e funzionali fini a se stesse.

“In Apple abbiamo una cultura della fabbricazione molto forte. Siamo sempre in competizione con noi stessi, perché crediamo sempre di poter migliorare un prodotto ancora di più”, dice Dye. “A volte il risultato di questo duro lavoro e di tutti quei modelli e prototipi sembra un piccolo perfezionamento, altre volte è un cambiamento più grande. Siamo aperti a qualsiasi tipo di modifica, purché sia all'altezza degli obiettivi che ci siamo posti e che il risultato sia un chiaro miglioramento rispetto al prodotto precedente”.

Ultime News

Altri articoli di Domus

Leggi tutto
China Germany India Mexico, Central America and Caribbean Sri Lanka Korea icon-camera close icon-comments icon-down-sm icon-download icon-facebook icon-heart icon-heart icon-next-sm icon-next icon-pinterest icon-play icon-plus icon-prev-sm icon-prev Search icon-twitter icon-views icon-instagram