“È passato un anno e, a differenza dell’anno scorso, siamo qui per dirvi che la Mostra Internazionale di Architettura de La Biennale di Venezia apre il 22 maggio del 2021” racconta Roberto Cicutto nella conferenza stampa del 12 aprile, in diretta streaming dai canali social de La Biennale.
Il presidente della fondazione la Biennale di Venezia, in carica dal 2020, racconta l’anno passato citando Ermanno Olmi: “non pensate che i tempi morti siano inutili. I tempi morti sono molto importanti se servono a comprendere che cosa dovevamo fare, che cosa dovremo fare e quali sono gli obiettivi del nostro agire”.
Cicutto ha dichiarato che la presenza dei visitatori come di chi lavora per realizzare la manifestazione “sarà regolata da precisi protocolli di emergenza e di sicurezza sanitaria anti-Covid” e che queste misure “sono state messe già a disposizione per le persone che stanno provvedendo agli allestimenti”. A meno di un mese e mezzo da un’apertura ormai quindi certa, non è del tutto chiaro quali saranno queste misure. Certo è che, nel ringraziare i direttori della Mostra del Cinema e del Festival di Teatro, Musica e Danza del 2020 per aver forgiato una prima esperienza di Biennale in tempo di emergenza sanitaria, Cicutto enfatizza la parola ‘sfida’ che quest’apertura inevitabilmente porta con sè.
Inoltre, questa Mostra avrà come sue figure-guida Vittorio Gregotti (Leone d'Oro Speciale 2020) e, soprattutto, Lina Bo Bardi (insignita del Leone d’Oro speciale alla memoria) per rispondere alla domanda posta da Hashim Sarkis.
A seguire l’annuncio del Presidente è proprio il curatore a raccontare come la Mostra quest’anno valichi i suoi consueti appuntamenti: svelando il dietro le quinte della manifestazione, ampliando il catalogo con le pubblicazioni Cohabitats ed Expansions, rendendo disponibili sempre più contenuti in forma digitale, assieme a nuovi appuntamenti come Weekends on Architecture e la collaborazione con la Biennale Danza.
Alla Biennale Architettura 2021 saranno 110 i partecipanti in concorso, 63 le partecipazioni nazionali di cui quattro nuove (Repubblica dell’Azerbaigian, Grenada, Iraq e Uzbekistan) e 17 gli eventi collaterali.
A chiudere l’annuncio è il curatore Christopher Turner del Victoria & Albert Museum di Londra, che dal 2015 collabora con La Biennale. Dopo il progetto alla Mostra del 2016 sul social housing dei Robin Hood Gardens di Alison e Peter Smithson del 1972, quest’anno il Padiglione delle Arti Applicate presso l’Arsenale ospiterà tre progetti comunitari per le moschee della Gran Bretagna.