Fin dalla loro nascita, i TRIBU Architecture sono stati affascinati dal tema dell’ambiente urbano. La città, e tutto quello che genera, è così divenuto il loro campo di ricerca e allo stesso tempo il loro terreno di sperimentazione privilegiato.
Questa ossessione permanente si traduce anche nel loro modo di fare architettura, nel loro impegno, nelle loro azioni, nella loro comunicazione, nelle loro prese di posizione.
La città è innanzitutto lo spazio dell’incrocio, dello scambio, dell’incontro – del vivere insieme; ma a volte diventa anche quello della distanza, della divergenza, della separazione. È il luogo di tutti i desideri e di tutte le illusioni, dei sogni più belli come delle grida più forti; per sua stessa essenza agglomera in sé gli eccessi.
E se la definizione di questi eccessi, e cioè di cosa sia troppo cittadino, permettesse di stabilire le qualità primarie della città, quelle del vivere insieme? E se fosse attraverso la definizione di questi eccessi, e cioè di cosa sia troppo cittadino, che riuscissimo a ristabilire le qualità primarie della città, quelle del vivere insieme?
Proposto come uno slogan pubblicitario provocatorio, il termine ‘troppo cittadino’ (trop urbain) diventa per questa mostra sia un emblema che un oggetto di investigazione.
Come si materializza il troppo cittadino? È attraverso i fondamenti dell’urbano che se ne individuano le prime tracce, il vuoto e il pieno e ciò che li definisce: lo spazio pubblico, le forme costruite, i movimenti, il paesaggio.
All’incrocio tra i paradossi, il troppo cittadino si nutre di immagini, icone e simboli, opposti o contraddittori, raccolti qui sul tavolo al centro della sala, luogo del dibattito.
Fino al 30 aprile 2014
TRIBU architecture
Troppo cittadino? (trop urbain?)
i2a istituto internazionale di architettura
Portich da Sura 18, Vico Morcote, Svizzera