Un laboratorio per immaginare una vita senza lavoro

Con il progetto Post-labouratory la designer tedesca Ottonie von Roeder indaga forme e ripercussioni culturali di un futuro in cui i robot lavorano al posto nostro.

Ottonie von Roeder, Post-Labouratory, 4. Istanbul Design Biennial, 2017-2018

“Pretendi la piena automazione, pretendi il reddito universale, pretendi il futuro”. Nel 2015 i filosofi Nick Srnicek e Alex Williams pubblicano Inventare il futuro (tradotto in italiano nel 2018), un libro fondamentale per il pensiero radicale, che inizia a immaginare un futuro in cui le macchine liberano l’umanità dal lavoro. Il testo ci aiuta a ripensare il valore del lavoro e apre uno spiraglio nella densa nube del “realismo capitalista”, per cui non ci sono alternative valide a una vita dominata dal profitto economico.

Quella della piena automazione sembra a tratti una visione utopica (o distopica, a seconda dei punti di vista), ma ogni giorno possiamo trovare notizie per cui il futuro si avvicina più rapidamente di quello che pensiamo. Immaginare scenari futuri diventa quindi non solo utile ma necessario. E l’arte e il design possono essere avamposti di conoscenza e stimoli per ripensare futuri più democratici.

In questa direzione va la ricerca della designer tedesca Ottonie von Roeder, che indaga le forme e le conseguenze culturali di una società post-lavoro. Il progetto Post-Labouratory, in mostra alla 4. Istanbul Design Biennial dal 22 settembre al 4 novembre 2018, dà la possibilità ai partecipanti di costruire un robot low-tech che sostituisce le loro attività lavorative. Le sessioni creative non servono solo a realizzare queste nuove macchine ma anche a discutere insieme valori, desideri e necessità del quotidiano. È un piccolo passo di una rivoluzione che necessita i tempi dei grandi cambiamenti culturali.

Uno dei primi prototipi sviluppati da Ottonie von Roeder

La designer ci racconta: “Sono interessato al progresso dell'automazione, al suo impatto sulla società e alla possibilità di trasformare questo processo in un'opportunità di cambiamento culturale. Perché l'abolizione del lavoro è auspicabile? Può consentirci di superare i sistemi di potere esistenti e l'alienazione della nostra attività quotidiana? Con la mia ricerca indago un futuro post-lavoro, gli strumenti per generare questa transizione e le possibili risposte alle difficoltà culturali e sociali emergenti.”

Progetto:
Post-labouratory
Design:
Ottonie von Roeder
In mostra alla:
4. Istanbul Design Biennial – “A school of schools”
Date di apertura:
22 settembre – 4 novembre 2018

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