Negli anni della ricostruzione di Milano, colpita dai bombardamenti, Gio Ponti domanda ai lettori di Domus: “Quali sono le attrattive per una città come Milano, che non ne ha di naturali, che manca di acque, fiumi e di monti e di colli? Sono attrattive ‘umane’: la Scala, la Triennale, La Fiera, Brera e le Grazie, il Duomo e la fervente vita di lavoro di Milano” (Domus 250, settembre 1950). Nell’animato via-vai milanese, anche le nuove strutture ricettive, destinate ad accogliere un turismo prima sconosciuto, potevano essere poli di attrazione: era il caso del Grand Hotel Duomo (Domus 250), con gli interni ridisegnati da Aldo Avati e Melchiorre Bega che sfruttarono gli alti ambienti dell’edificio preesistente, risparmiati dai bombardamenti, per ricavarne lussuose stanze soppalcate trasformate in “appartamenti verticali”, rifiniti con materiali preziosi e affacciati direttamente sulla Cattedrale.
Scoprire Milano attraverso l’archivio di Domus
In occasione della prima tappa di Discovering Cities, dedicata a Milano, Domus apre il suo archivio per ripercorrere la storia di alcune delle architetture iconiche della città. Una panoramica di progetti d’interni, pubblici e privati, realizzati negli anni del boom.
Foto Casali Domus
Foto Casali Domus
Foto Casali Domus, archivio Domus
Foto Casali Domus, archivio Domus
Foto Casali Domus, archivio Domus
Foto Casali Domus, archivio Domus
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- Cristina Moro
- 07 febbraio 2020
Grand Hotel Duomo
La Rinascente
Nel 1952, Carlo Pagani lavorava agli interni di un’altra celebre architettura ricettiva: i grandi magazzini La Rinascente. Ponti invitò i lettori a visitarli con “curiosità mentale” per apprezzare (Domus 268, marzo 1952) l’omogeneità degli spazi color pastello – blu carta da zucchero, rosa pallido, verde-azzurro –, la distribuzione dei banchi di vendita, che stimolavano la curiosità e facilitavano la circolazione, e le moderne soluzioni espositive.
Torre Velasca
Nel maggio del 1961 (Domus 378) una fotografia della Torre Velasca accompagna il commento del direttore, che prende posizione nei confronti di un’opera discussa, poi diventata icona della città: “Io ammiro anzi amo la Torre Velasca […] Io mi sono allietato che a Milano, e non in altra città, fosse apparsa questa ‘forma architettonica’. Milano si dimostra ancora una volta una città viva”. La scelta dell’immagine di presentazione della Velasca è volutamente una veduta “da sott’in su”, per valutarne la composizione e apprezzarne la veduta stradale “nella sua situazione più vera”.
Birreria Splugen
Qualche mese dopo (Domus 380, luglio 1961), Domus entra in uno dei punti di ritrovo per il dopolavoro degli impiegati del centro, la birreria Splugen. Le fotografie documentano il locale, oggi dismesso, interamente progettato dai fratelli Castiglioni, con gli impianti a vista, le famose lampade Splugen – tuttora prodotte da Flos – e i richiami a un gusto passato, come gli arredi fissi in legno e gli schienali numerati, che davano l’impressione di sedere al tavolo di un vagone ristorante di fine Ottocento.
Edificio residenziale in via Quadronno
All’edificio per appartamenti progettato da Angelo Mangiarotti e Bruno Morassutti in via Quadronno, Domus dedica diversi contributi, che descrivono la pianta libera, la caratteristica “continuità dei prospetti” (Domus 398, gennaio 1963) e gli interni, risolti con soluzioni moderne di distribuzione degli spazi, come le pareti-armadio che creano quinte sospese impreziosite dalle lampade, cilindri che “fan piovere luce”, disegnate da Mangiarotti (Domus 410, gennaio 1964).
Grattacielo Pirelli e Santa Maria Annunciata
Domus ha un occhio di riguardo per la Milano che cresce e che cambia dopo i difficili anni del secondo Dopoguerra: pubblica i nuovi progetti di Gio Ponti, come il grattacielo Pirelli e la Cappella ricoperta di ceramica di Santa Maria Annunciata, e porta i lettori nei ristoranti, nei negozi e negli studi d’artista: la visita all’archivio Domus consentirà di leggere la storia delle architetture milanesi dalla loro nascita e di accostarsi agli interni disegnati dai grandi progettisti che hanno animato la storia milanese di metà Novecento.
Interni del Grand Hotel Duomo disegnati da Aldo Avati e Melchiorre Bega, da Domus 250, settembre 1950.
Interni del Grand Hotel Duomo disegnati da Aldo Avati e Melchiorre Bega, da Domus 250, settembre 1950.
Interni del Grand Hotel Duomo disegnati da Aldo Avati e Melchiorre Bega, da Domus 250, settembre 1950.
Interni del Grand Hotel Duomo disegnati da Aldo Avati e Melchiorre Bega, da Domus 250, settembre 1950.
Interni del Grand Hotel Duomo disegnati da Aldo Avati e Melchiorre Bega, da Domus 250, settembre 1950.
Copertina del numero 250, settembre 1950, con gli interni del Grand Hotel Duomo.
Copertina di Domus 268, marzo 1952, con gli interni de La rinascente.
Carlo Pagani, interni dei grandi magazzini La rinascente, da Domus 268, marzo 1952.
Interni del Grand Hotel Duomo disegnati da Aldo Avati e Melchiorre Bega, da Domus 250, settembre 1950.
Carlo Pagani, interni dei grandi magazzini La rinascente, da Domus 268, marzo 1952.
Birreria SPLÜGEN BRÄU in Corso Europa 12, progettata da Achille e Pier Giacomo Castiglioni, da Domus 380, luglio 1961.
Birreria SPLÜGEN BRÄU in Corso Europa 12, progettata da Achille e Pier Giacomo Castiglioni, da Domus 380, luglio 1961.
Angelo Mangiarotti e Bruno Morassutti, interno di un appartamento in via Quadronno, da Domus 410, gennaio 1964.
Angelo Mangiarotti e Bruno Morassutti, interno di un appartamento in via Quadronno, da Domus 410, gennaio 1964.
Angelo Mangiarotti e Bruno Morassutti, appartamenti in via Quadronno.
Angelo Mangiarotti e Bruno Morassutti, appartamenti in via Quadronno.
Gio Ponti, Cappella del nuovo ospedale San Carlo a Milano,da Domus 445, dicembre 1966.