Il Ritratto di giovane donna del Pollaiolo svela i suoi segreti al Museo Poldi Pezzoli

Il Museo Poldi Pezzoli di Milano ospita un restauro “a vista” del Ritratto di giovane donna di Piero del Pollaiolo, offrendo al pubblico un’occasione unica per scoprire i segreti di questo capolavoro del Quattrocento.

L'intervento conservativo “dal vivo” sul Ritratto di giovane donna di Piero del Pollaiolo.

Courtesy Museo Poldi Pezzoli

L'intervento conservativo “dal vivo” sul Ritratto di giovane donna di Piero del Pollaiolo.

Courtesy Museo Poldi Pezzoli

L'intervento conservativo “dal vivo” sul Ritratto di giovane donna di Piero del Pollaiolo.

Courtesy Museo Poldi Pezzoli

L'intervento conservativo “dal vivo” sul Ritratto di giovane donna di Piero del Pollaiolo.

Courtesy Museo Poldi Pezzoli

L'intervento conservativo “dal vivo” sul Ritratto di giovane donna di Piero del Pollaiolo.

Courtesy Museo Poldi Pezzoli

L'intervento conservativo “dal vivo” sul Ritratto di giovane donna di Piero del Pollaiolo.

Courtesy Museo Poldi Pezzoli

Nel cuore di Milano, il Museo Poldi Pezzoli, scrigno di preziose testimonianze del passato, si fa promotore di un’iniziativa di grande interesse culturale. Non una semplice esposizione, ma un’operazione critica che mira a svelare i segreti di un capolavoro del Quattrocento: il Ritratto di giovane donna di Piero del Pollaiolo.

L’opera, sottoposta ad un accurato restauro “a vista”, diviene oggetto di un’indagine profonda che coinvolge non solo gli specialisti, ma anche il pubblico. I restauratori, Carlotta Beccaria e Roberto Buda, con gesto sapiente e strumenti di precisione, operano sulla superficie pittorica quasi a voler penetrare l’essenza stessa dell’opera.

L'opera sottoposta alla Tac. Courtesy Museo Poldi Pezzoli

Questo intervento, lungi dall’essere un mero atto conservativo, si configura come un’autentica esperienza conoscitiva. Osservando le radiografie, analizzando le pennellate, interrogando i pigmenti, lo spettatore è invitato a partecipare ad un viaggio a ritroso nel tempo, alla scoperta delle tecniche pittoriche del Quattrocento, dei materiali, dei colori, delle alchimie di un’epoca lontana.

L’enigma di uno sguardo che attraversa i secoli ci interroga dal fondo di questo ritratto, opera del Pollaiolo. La giovane donna, colta di profilo secondo l’antico canone, emerge da un cielo terso, appena velato da nubi che paiono sospingerla verso di noi. Il suo volto, delineato da un preciso segno grafico, si staglia con nitidezza, quasi a voler sottolineare la volontà di affermazione individuale tipica dell’Umanesimo.

Piero del Pollaiolo, Ritratto di giovane donna, 1470 circa

L’abito, un corpetto scollato che allude alla sensualità, e i gioielli, tra cui spicca il rubino simbolo di passione, ci parlano del suo status sociale elevato, forse una dama dell’aristocrazia fiorentina immortalata nel momento del suo ingresso nella vita adulta, come suggeriscono gli emblemi di amore coniugale.

La mano del Pollaiolo si riconosce nella minuzia dei dettagli, nella resa quasi fiamminga delle perle, dei capelli, degli effetti luminosi, che rivelano una sensibilità nuova verso la realtà fenomenica. L’opera, databile intorno al 1470-75, si inserisce nella serie di ritratti femminili che l’artista esegue in quegli anni, testimonianza di un’epoca in cui l’arte si fa specchio della società e dei suoi valori.

L'opera sottoposta alle analisi diagnostiche. Courtesy Museo Poldi Pezzoli

Prima di entrare a far parte della collezione Poldi Pezzoli, il dipinto è appartenuto ad Alberico XII Barbiano di Belgioioso d’Este e successivamente alla famiglia Borromeo.

La mano del Pollaiolo si riconosce nella minuzia dei dettagli, nella resa quasi fiamminga delle perle, dei capelli, degli effetti luminosi, che rivelano una sensibilità nuova verso la realtà fenomenica.

Il restauro, reso possibile grazie al contributo della Fondazione Bracco, si avvale delle più moderne tecnologie diagnostiche: radiografie, tomografie, riflettografie. Un check-up completo che permette di esplorare l’opera in ogni suo dettaglio, di individuare le aree degradate, di pianificare l’intervento conservativo con la massima precisione.

“L’arte e la scienza”, afferma Diana Bracco, presidente della Fondazione, “non sono più mondi separati. Oggi collaborano per preservare la bellezza, per trasmettere la memoria, per costruire il futuro”.

Immagine di apertura: Piero del Pollaiolo, Ritratto di giovane donna, dettaglio, 1470 circa

L'intervento conservativo “dal vivo” sul Ritratto di giovane donna di Piero del Pollaiolo. Courtesy Museo Poldi Pezzoli

L'intervento conservativo “dal vivo” sul Ritratto di giovane donna di Piero del Pollaiolo. Courtesy Museo Poldi Pezzoli

L'intervento conservativo “dal vivo” sul Ritratto di giovane donna di Piero del Pollaiolo. Courtesy Museo Poldi Pezzoli

L'intervento conservativo “dal vivo” sul Ritratto di giovane donna di Piero del Pollaiolo. Courtesy Museo Poldi Pezzoli

L'intervento conservativo “dal vivo” sul Ritratto di giovane donna di Piero del Pollaiolo. Courtesy Museo Poldi Pezzoli

L'intervento conservativo “dal vivo” sul Ritratto di giovane donna di Piero del Pollaiolo. Courtesy Museo Poldi Pezzoli