Le opere di Svenja Deininger in dialogo con l’avanguardia polacca degli anni ’20

Gli equilibri formali e i livelli prospettici nell’opera dell’artista viennese prendono ispirazione dalle Architectural Compositions di Władysław Strzemiński, realizzate quasi un secolo fa, ora rilette alla Collezione Maramotti.

Pittura, scultura, architettura, sintassi: tutto è sapientemente mescolato nella pratica dell’artista viennese Svenja Deininger, alla quale è dedicata la mostra “Two Thoughts” alla Pattern Room della Collezione Maramotti a Reggio Emilia.

Le sue opere sono concepite come un’unica “frase”, di cui ognuna rappresenta un tassello fondamentale. Le forme e i colori sono combinati assieme attraverso un equilibrio spaziale dato anche dalla consistenza dei materiali applicati: Deininger amalgama gesso, polvere di marmo o colla con i colori ad olio per creare superfici porose, in rilievo, catturando così la luce naturale (l’unica con cui lavora). Interviene, inoltre, sia sul fronte che sul retro delle sue tele.

Per questo progetto, si è ispirata alle Architectural Compositions dell’avanguardista polacco Władysław Strzemiński, di cui in mostra sono presenti quattro esemplari, arrivati in prestito dal Muzeum Sztuki di Łódź.

  • Two Thoughts
  • Svenja Deininger
  • dall’8 marzo al 26 luglio 2020
  • Collezione Maramotti
  • Via Fratelli Cervi, 66, Reggio Emilia
Courtesy: Marianne Boesky Gallery, New York/Aspen. Foto: Markus Wörgötter.

Svenja Deininger, Untitled, 2019, olio su tela, 50 x 50 cm.

Courtesy: Marianne Boesky Gallery, New York/Aspen. Foto: Markus Wörgötter.

Svenja Deininger, Untitled, 2018, olio su lino, 269,5 x 180 cm.

Courtesy: Galerie Martin Janda, Wien. Foto: Markus Wörgötter.

Svenja Deininger, Untitled, 2020, olio su lino, 230 x 150 cm.

Courtesy: Federica Schiavo Gallery, Milano. Foto: Markus Wörgötter.

Svenja Deininger, Untitled, 2020, olio su lino, 230 x 155 cm.

Courtesy: Galerie Martin Janda, Wien. Foto: Markus Wörgötter.

Svenja Deininger, Untitled, 2020, olio su lino, 28 x 21 cm.

Courtesy: Ewa Sapka-Pawliczak & Muzeum Sztuki, Łódź.

Władysław Strzemiński, Architectural Composition 8b, 1928-1929, olio su tela, 96 x 60 cm.

Courtesy: Ewa Sapka-Pawliczak & Muzeum Sztuki, Łódź.

Władysław Strzemiński, Architectural Composition 6b, 1928, olio su tela, 96 x 60 cm.

Foto: Julian Mullan.

Svenja Deininger.