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Altri 3 architetti cinesi che avrebbero potuto vincere il Pritzker
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Atelier Li Xinggang
Atelier Li Xinggang, nato come spin-off di un Design Institute, si è distinto per un approccio che combina rigore tecnico e sensibilità contestuale. Tra le opere più significative vi sono il Gymnasium del nuovo campus dell’Università di Tianjin e il Jixi Museum, dove la ricerca su materiali e forme costruttive rielabora elementi della tradizione con un’estetica contemporanea.
Gymnasium of New Campus of Tianjin University, 2015. Interior Swimming Pool. Image © Haiting Sun


Yung Ho Chang, Atelier FCJZ
Yung Ho Chang, a capo dell’Atelier FCJZ, è stato il primo a fondare uno studio di architettura privato in Cina, segnando una svolta in un sistema dominato per decenni dagli istituti statali. La sua influenza sulla scena progettuale si esprime con opere che esplorano nuove possibilità formali senza mai perdere il riferimento alla cultura costruttiva locale. Il Jishou Art Museum e il Chun Yang Tai Arts and Cultural Center sono esempi di come l’uso dei materiali e la relazione con il contesto possano generare architetture di grande impatto spaziale e simbolico.
Courtesy Atelier FCJZ


Studio Zhu-Pei
Infine, impossibile non citare Studio Zhu Pei. Zhu Pei è una figura centrale nel panorama cinese, non solo per il suo lavoro come progettista, ma anche per il ruolo che ha nel formare le nuove generazioni di architetti alla Central Academy of Fine Arts di Pechino. Le sue architetture, come il Jingdezhen Imperial Kiln Museum, dove l’uso delle volte in mattoni richiama le tecniche artigianali locali ma con un linguaggio che dialoga con la contemporaneità, e lo Shou County Culture and Art Center. Qui le tecniche costruttive tradizionali vengono trasformate in elementi di innovazione, senza nostalgie né compromessi.
Jingdezhen Imperial Kiln Museum, Jingdezhen, Jiangxi, Cina, 2020. Photo schranimage

Studio Zhu-Pei
Shou County Culture and Art Center, Shou County, Anhui, Cina, 2019. Schran Images, courtesy of Studio Zhu-Pei
