Il marmo. Non una semplice pietra, un poema geologico. Ogni vena, un verso inciso dal tempo, ogni sfumatura, una strofa che narra di ere dimenticate, di pressioni immani, di lento, inesorabile divenire. E in questo divenire, la bellezza. Una bellezza che Michelangelo conosceva bene, lui che con lo scalpello liberava dal blocco informe la forma perfetta.
FUM e la celebrazione di un materiale eterno
Franchi Umberto Marmi ha condotto un gruppo di architetti in un viaggio esperienziale alla scoperta del marmo, tra showroom, gallerie e la cava di Crestola.
Ed è proprio a questo materiale eterno che Franchi Umberto Marmi, custode di una tradizione antica, ha voluto dedicare un omaggio. Non una semplice presentazione, ma un’esperienza. Un gruppo di architetti provenienti dagli studi più rinomati d'Italia – Stefano Pujatti di Elastico spa,; Domenico Faraco di Peluffo & Partners; Marco Ciarlo di Ciarlo Associati; Simone di Sfriso di TAM Associati; Francesca Moroni e Matteo Arietti di Park Associati; Giulio Rigoni di BIG; Emanuele Montybelier di Arte Sella; Gianni Fiore dello Studio Lissoni; Lucia Giusta ed Alessia Gregorio di Marco Costanzi Architects – sono stati infatti invitati a varcare la soglia di un mondo fatto di materia e luce.
Nel dare il via alle attività Roberta Busnelli, direttore di IQD, ha introdotto Bernarda e Alberto Franchi, imprenditori custodi di un'eredità preziosa.
A seguire Alessandro Cecchini, direttore di YACademy, ha invece svelato il nuovo percorso didattico del master in architettura, un ponte tra passato e futuro, programmato in collaborazione con FUM per il 2025. Infine l'ingegnere minerario Claudia Chiappino ha parlato di sostenibilità e di atteggiamento responsabile, perché il marmo, dono prezioso della terra, va trattato con rispetto, con la consapevolezza che appartiene anche alle generazioni future.
E poi, il viaggio. Un viaggio attraverso gli showroom, la Galleria Umberto e il Big One, dove ogni lastra è un universo a sé. Davide Biselli ha guidato gli architetti tra le sale, svelando i segreti di ogni venatura. Nel padiglione del Recovery Stone, Andrea Franchi ha narrato la storia dell'azienda, un'epopea fatta di uomini e macchine, di intuizioni e di sudore. Qui, il marmo vive una seconda vita, grazie a tecnologie all'avanguardia che ne esaltano la bellezza. Ma il vero culmine dell'esperienza si è raggiunto nella cava di Crestola. Un anfiteatro naturale, il cui setup è stato curato da Danaeproject, nel quale il marmo si mostra in tutta la sua maestosità, scolpito dal tempo e dagli elementi. Un gioco di luci e ombre ha avvolto gli ospiti, mentre le note musicali risuonavano nell'aria, creando un'atmosfera sospesa. Il giorno successivo gli architetti sono entrati nel cuore delle cave per una visita guidata; hanno potuto così toccare con mano la pietra viva, respirando l'aria densa di storia e percependo il pulsare di un materiale naturale così prezioso come il marmo.
- Franchi Umberto Marmi
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