European Cultural Centre

La curatrice De Stefano: "L'architettura e le grandi sfide"

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Dalla mostra di quest'anno emerge la sempre maggiore creatività dei progettisti di fronte alla complessità di un mondo che cambia

Veneziana di nascita, una laurea in Economia e Gestione delle Arti e delle attività culturali a Ca’ Foscari e un Master in Cultural economics and entrepreneurship alla Erasmus Universiteit di Rotterdam, Rachele De Stefano è la responsabile del settore Architettura dell'European Cultural Centre e fa parte del team organizzativo di “Time, Space, Existence”.
Le abbiamo fatto qualche domanda per investigare la natura del progetto.

Il pubblico di Domus ha ormai imparato a conoscere “Time Space Existence”, che è ormai un must durante il periodo della Biennale Architettura. Ci dica qualcosa sull’ente promotore ECC.
ECC Italia è il ramo principale della sua più ampia organizzazione madre, l’European Cultural Centre. Focalizzandoci su tematiche diverse nell'arte, nell'architettura e nel design, miriamo a creare spazi espositivi dinamici che indaghino e mettano in luce lo scambio di idee provenienti da diverse esperienze e culture.

A Venezia gestiamo tre palazzi: Palazzo Bembo, Palazzo Mora e Palazzo Michiel, e due giardini pubblici, i Giardini della Marinaressa. Ogni anno questi luoghi si trasformano, offrendo spazio a un gruppo di architetti e artisti che presentano i loro progetti attraverso diversi media e approcci. L'idea di istituire a Venezia un luogo di scambio culturale e dialogo è nata nel 2011, quando abbiamo lanciato la prima mostra d'arte contemporanea intitolata "Personal Structures" a Palazzo Bembo. Dato il successo della mostra, da allora ogni due anni continuiamo a presentare una mostra con lo stesso titolo durante la Biennale d'Arte. Questo progetto iniziale di mostra ha fornito la base per sperimentare con altre discipline e per questa ragione abbiamo deciso di aprire la conversazione a un gruppo di architetti. Nel 2012 abbiamo invitato diversi professionisti, tra cui Arata Isozaki, a indagare sui temi del tempo, dello spazio e dell'esistenza presentando un progetto a Palazzo Bembo. Questo è stato il punto di partenza della nostra mostra biennale di architettura che si tiene a Venezia ogni due anni con il titolo "Time Space Existence".

Oltre alle nostre mostre "Personal Structures" e "Time Space Existence", ogni anno ECC cura un programma di conferenze, presentazioni e workshop che mettono in luce e approfondiscono i principali temi di ciascuna mostra.

Rachele De Stefano, responsabile del settore Architettura di ECC Italy e tra i curatori di "Time Space Existence" (© Federico Vespignani)

Come si mettono assieme 217 progetti da 52 nazioni? Come funziona il processo di selezione e qual è l’idea alla base?
Lavoriamo in squadra per preparare una lista di potenziali partecipanti che deve essere eterogenea, inclusiva di studi che operano in diverse parti del mondo e con approcci diversi. Il nostro obiettivo è quello di riunire firm globali e piccoli studi guidati da uno o due architetti e combinare il lavoro di nomi emergenti con maestri, nonché istituti accademici e artisti. Naturalmente facciamo una selezione nella scelta di chi invitare, ma cerchiamo sempre di essere il più democratici possibile. Il nostro approccio alla selezione dei principali temi della mostra è "dal basso". Il nostro intento è permettere ai partecipanti di parlare con i loro progetti, in questo senso documentiamo ciò che sta accadendo nell'architettura oggi e speriamo che attraverso questa mostra possiamo sensibilizzare sulle ricerche, i lavori e i concetti attuali che normalmente non vengono visti dal pubblico internazionale. Allo stesso modo, miriamo a dare voce ai professionisti che lavorano in determinate aree del mondo spesso poco rappresentate negli eventi culturali internazionali.

Ci vogliono circa 2 anni per mettere insieme la lista finale dei partecipanti, il che significa che lavoriamo sull'edizione futura mentre siamo ancora impegnati nell'organizzazione di quella corrente.

E quale mondo emerge dall’opera di documentazione di questa edizione?
Dall'edizione di quest'anno emerge che gli architetti stanno lavorando a soluzioni per le principali sfide del nostro tempo, come il cambiamento climatico, le migrazioni di massa, la scarsità di risorse e la carenza di abitazioni: nel farlo stanno sperimentando approcci creativi e più collaborativi che li costringono a mettere in discussione il loro ruolo, prospettiva e cultura lungo il percorso. La combinazione di competenze e background di designer provenienti da tutto il mondo porta a una mostra che mira a ripensare nuovi modi di vivere e a ridefinire l'architettura nel contesto attuale.

Time Space Existence è eclettica per natura. Progetti puntuali, globali, architettura vernacolare e ingegneria futuristica. Poi c'è l'arte, forse inattesa in una rassegna di architettura. Qual è il suo ruolo? E chi si occupa di individuare gli artisti da invitare?
L’arte e’ una presenza per noi necessaria all'interno della mostra di architettura. Gli artisti sono selezionati dal team di ECC con l’intento di offrire uno sguardo diverso sul mondo costruito e sul come noi lo percepiamo e lo viviamo. Gli artisti in mostra, come Pedro Friedberg, hanno la capacita’ di immaginare mondi nuovi e scenari liberi da vincoli temporali, spaziali, culturali, politici e questo è necessario se vogliamo dare spazio all’immaginazione. L’immaginazione è uno strumento di fondamentale importanza per trovare soluzioni ai problemi che ci affliggono. 

Titolo: "Time Space Existence" Organizzata da: ECC Italy
Team organizzativo: Benedetta Bianchi, Elisa Dallanoce, Sara Danieli, Rachele De Stefano, Hadi El Hage, Bérénice Freytag, Ilaria Marcatelli, Vittoria Mastrolilli, Lucia Pedrana, Martina Rodella, Lucia Trevisan, Suzanne van der Borg, Elena Volpato Date: Fino al 26 novembre 2023 Dove: Palazzo Mora, Palazzo Bembo, Giardini della Marinaressa, Venezia


In apertura:
 esposto a Palazzo Bembo, Transpecies Design del College of Design at University of Oregon è un progetto non antropocentrico curato da Adriann Parr per rigenerare e rinvigorire l’ambiente naturale (© Federico Vespignani)

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