Un’elegante architettura, volta a "servire l’arte e non viceversa", per usare le parole di chi l’ha concepita. Così nel 1997, a Riehen, Basilea, nel parco di villa Berower, inaugurava a firma di Renzo Piano il museo della Fondation, poi ampliato nel 2000: un edificio in porfido rosso, sorretto da quattro muri portanti paralleli, con vetrate frontali e un giardino d’inverno sul fianco occidentale.
Scrigno d'arte firmato Renzo Piano
La sede del museo progettata dal grande architetto italiano ospita maestri dell'arte Moderna del calibro di van Gogh, Picasso, Mirò, Monet e Warhol. E fino a gennaio, anche c’è in mostra anche Goya
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- 17 maggio 2021
Filtrata dal tetto di vetro, la luce naturale illumina le 22 sale espositive, per un totale di 3.764 metri quadrati, dove si può ammirare la preziosa collezione di Hildy ed Ernst Beyeler: oggi più di 400 opere di 75 artisti, la cui qualità e selezione offrono un'ampia panoramica dell'arte Moderna e Contemporanea, da van Gogh e Monet a Picasso, Miró, Mondrian e Klee a Rothko e Warhol, da Bourgeois a Dumas e Tillmans.
Sculture provenienti dall'Africa, dall'Alaska e dall'Oceania fanno da contrappunto al patrimonio occidentale in un dialogo eccezionale che abbraccia nuove visioni, anche grazie all'allestimento di importanti mostre temporanee. Ne sono un esempio "CLOSE-UP", che fino al 23 gennaio 2022, indaga lo sguardo femminile nel mondo dell'arte, con le opere di nove artiste di spicco dal 1870 a oggi, e "GOYA", anch'essa fino al 23 gennaio 2022, una delle mostre più complete mai dedicate al pittore.
In apertura: la sede della Fondazione eretta tra 1994 e 1997 da RPBW e poi ampliata, sempre su progetto dello studio di Piano, tra 1999 e 2000 (foto Fondation Beyeler)