La prima edizione di “Milano Design City” è riuscita nel non facile intento di proporre un fitto palinsesto che concilia desiderio di confronto e necessità di distanziamento sociale: 171 tra eventi, presentazioni di nuovi prodotti, talk, workshop, tavole rotonde e mostre (che si sommano ai 350 online) e che, dal 28 settembre al 10 ottobre, danno vita a un salone autunnale del design. Showroom, musei e gallerie d’arte tornano a rianimare le vie del centro. In mostra, ci sono nuovi progetti – spesso portati faticosamente avanti a distanza nonostante i lockdown a singhiozzo dei diversi Paesi – allestimenti scenografici, nuovi showroom, riedizioni e ampliamenti di collezioni. È un segnale positivo per il settore ed è una speranza per il Salone, fermo dallo scorso aprile. È anche l’occasione di presentare progetti e prodotti già quasi pronti dallo scorso aprile. Più di un imprenditore ha confessato di apprezzare questo modo più intimo e mirato di presentare i prodotti. Potrebbe emergere l’idea di una nuova formula per il mondo del design? Come è già accaduto in molti altri settori, la pandemia ha messo a fuoco il desiderio, già presente in sordina, di un evento meno bulimico, meno stressante e da consumare in pochi giorni, in favore di un modo più ponderato di comunicare progetti, che spesso richiedono anni di affinamenti e ingegnerizzazione, oltre a cospicui investimenti. Ecco, nella selezione della redazione, i progetti che ci sono piaciuti di più.
Milano Design City, cosa ci è piaciuto
Tra voglia di tornare a incontrarsi e regole dettate dal distanziamento, ecco quanto di più vicino al Fuorisalone ci siamo potuti permettere in quest’anno complicato.
Showroom Marsotto
Largo Treves 2, Milano
Showroom Lea Ceramiche
Via Durini 3, Milano
Showroom Alessi
Via Manzoni 14/16, Milano
Dimoregallery
Via Solferino 11, Milano
Showroom Cappellini
Via Santa Cecilia 4, Milano
Lema Misura Arredamenti
Largo Augusto 8, Milano
Showroom Knoll
Piazza Bertarelli 2, Milano
Showroom Artemide
Corso Monforte 19, Milano
5vie DNA
5vie.it/dna/
Mega
Piazza Vetra 21, Milano
SpazioCedit
Foro Bonaparte 14, Milano
Showroom Moroso
Via Pontaccio 8, Milano
Showroom De Padova
Via Santa Cecilia 7, Milano
Prima Café
Corso Garibaldi 73, Milano
Senato Hotel
Via Senato 22, Milano
Showroom Cassina
Via Durini 16, Milano
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- la redazione di Domus
- 02 ottobre 2020
- Milano Design City
- 28 settembre - 10 ottobre 2020
- Milano - luoghi vari, showroom, gallerie e musei

Largo Treves 2, Milano
Marsotto, brand ultracentenario dedicato alla trasformazione di marmi e pietre naturali, ha una nuova casa nel cuore di Brera, firmata Studio Nendo. Fin dalla vetrina, il marmo è l’unico protagonista: plasmato e modellato in modo leggero e anche ironico. “Una parte della facciata è stata configurata come una morbida scultura scavata nel muro, improvvisando una seduta, nella speranza che il vicinato si possa accomodare per una piacevole sosta”, spiega Oki Sato. Se l’esterno è uno scrigno che non svela nulla ma incuriosisce e invita a entrare, all’interno, in uno spazio “total white”, le collezioni Marsotto, Marsotto Edizioni e Marsotto Art sono esposte in modo scenografico su piccole piattaforme. I piccoli oggetti di Marsotto Lab sono invece disposti su una libreria in marmo. Foto Hiroki Tagma
Via Durini 3, Milano
Quello che fuoriesce dalla vetrina dello showroom Lea Ceramiche e che sembra un grande e sfaccettato meteorite appena atterrato sulla Terra, è in realtà la mise en scene ideata da Ferruccio Laviani per comunicare in modo tangibile le peculiarità di Anthology, ultima collezione dell’azienda modenese che, usando le più avanzate tecnologie, riesce a mescolare l’estetica della pietra e quella del marmo. “Mi piaceva sottolineare la mineralità del materiale e, allo stesso tempo, dare l’idea di un materiale del tutto nuovo”, spiega il designer. Chi passa davanti alla vetrina non dovrà dunque nemmeno entrare per apprezzare la tattilità di questo materiale ceramico: a tratti in rilievo e a tratti liscio, che gioca con leggere sfumature di grigio.
Via Manzoni 14/16, Milano
Con l’inserimento di altri quattro elementi, Plissé diventa una vera e propria famiglia di piccoli elettrodomestici. Oltre al bollitore elettrico, presentato lo scorso anno, Michele De Lucchi ha disegnato frullatore, frullatore a immersione, tostapane e spremiagrumi. Con una presenza quasi scultorea, gli elementi della serie sono tutti uniti da una ricerca estetica ben precisa che richiama l’immaginario degli anni Cinquanta, come il tessuto fittamente pieghettato in verticale di cui porta il nome.
Via Solferino 11, Milano
Nuovo allestimento per la Dimoregallery di Emiliano Salci e Britt Moran, nata nel 2014 al secondo piano di un palazzo milanese del XIX secolo, dove pezzi di metà secolo, italiani e stranieri, continuano a coesistere con oggetti contemporanei. Inedita è anche la collaborazione con i cinque designer e artisti contemporanei della collezione [fil] NOIR: l’israeliana Hagit Pincovici; l’ornamentalista Pierre Marie; le designer Stefania Loschi e Isabella Garbagnati di Ocra Studio; la designer Ilaria Bianchi; e l’artista della luce David Scognamiglio. Foto Silvia Rivoltella
Via Santa Cecilia 4, Milano
Il nome, Litos, pietra, è un omaggio al Parco Naturale di Porto Selvaggio uno dei luoghi più incontaminati del Salento, con basse scogliere e acque cristalline, dove Sebastian Herkner è stato in vacanza lo scorso anno. Dall’idea di un arredo informale dalle forme organiche, è nato il divano per Cappellini. “Non volevo un divano geometrico e squadrato”, spiega il designer tedesco alla prima collaborazione con il brand. L’obiettivo è stato progettare un arredo modulare, ma allo stesso tempo arrotondato e libero nella composizione. “Il lockdown ci ha fatto riflettere sulla qualità e sulla durata di un mobile”, prosegue Herkner “Litos è concepito per durare anche per diverse generazioni; può crescere e cambiare man mano che la famiglia si allarga. Ci si può lavorare o sedersi sullo schienale per bere un bicchiere di vino. L’idea di base? Un pezzo di vacanza dentro casa”.
Largo Augusto 8, Milano
La personalità e l’essenza di un tavolo come Sesto sono tutte nella doppia base a cavalletto sotto al piano che, proprio per questo motivo, non dovrebbe che essere in vetro trasparente. “Sesto rappresenta nella sua essenzialità formale l’archetipo del tavolo”, spiega Piero Lissoni che l’ha disegnato per Lema. È un’architettura semplice che nasconde un dettaglio sofisticato: la costruzione della gamba, dove l’elemento a T è il supporto del piano che si inserisce nel cavalletto. Raffinato anche l’accostamento dei materiali delle gambe e del piano che, oltre al vetro extrachiaro, può essere anche in legno, argilla (quest’ultima è una finitura materica esclusiva dell’azienda) e in gres porcellanato.
Piazza Bertarelli 2, Milano
Entrambe le nuove collezioni di Knoll portano la firma di Lissoni che interviene nel segno della continuità, per materiali e stile. Le racconta con piglio da attore consumato lo stesso designer in un video ben costruito che sa trasmettere la sua filosofia progettuale. Accanto al sistema di divani componibili Matic, sedute a profondità differenziata e un bracciolo a onda da muovere per sedute più informali, c’è la poltroncina KN06, con la scocca in vetroresina ricavata attraverso una particolare tecnologia di stampaggio che ricorda un mezzo guscio e si poggia su quattro gambe leggere e slanciate. La seduta e lo schienale sono in poliuretano flessibile stampato, da rivestire in tessuto o pelle.
Corso Monforte 19, Milano
Con questo moderno e scenografico chandelier continua la collaborazione degli architetti svizzeri con Artemide. Tre tubi d’acciaio calandrati di diametro decrescente sono uniti da quattro montanti verticali in una struttura geometrica di grandi dimensioni che accoglie in tradizionali attacchi E27 dei bulbi luminosi. Come spesso accade, nasce come pezzo su disegno per un’abitazione privata sulla costa di Tenerife. Era stata realizzata dagli operai del posto in diverse varianti. “La sua luce è piacevole, abbastanza intensa ma comunque intima e proietta un’ombra che sembra un disegno al tratto sul muro”.
5vie.it/dna/
La collezione di mobili multiuso di Richard Yasmine è stata esposta virtualmente all'interno di 5vie DNA, vista l'impossibilità del designer - originario di Beirut - di partecipare fisicamente all'esposizione. Proprio di Beirut parla la collezione, una riflessione calma e lucida sugli opposti: la gloria di una città e la sua distruzione, la vita e la morte, il bianco e il nero. "After Ago è un'ode a un arco, il tributo a una città, un'elegia alle anime che abbiamo perso, tutto tradotto in una fantasia emozionale di oggetti che trasmettono funzionalità nonstante il loro aspetto scultoreo e senza tempo", spiega il designer.
Piazza Vetra 21, Milano
Fucina presenta uno sgabello in alluminio disegnato da Keiji Takeuchi, disponibile in sei varianti di colore che passano dal tono acceso del blu metallico al verde scuro opaco. Latteria, nome del prodotto, racconta una storia di mecenatismo virtuoso, dove un'azienda mette a ferro e fuoco le sue officine e arruola i suoi tecnici migliori pur di trovare la soluzione costruttiva ottimale per dar forma alla visione del designer. "Lo sgabello sembra semplice, ma nasconde un processo molto complesso", spiega Giogrgio di Berardino, fondatore di Fucina. La semplicità, si sa, è un'impresa ardua e nel caso di latteria parliamo di un processo di fresatura con tecnologia CNC che ricorda più una scultura. Per approfondire leggi qui. Foto Miro Zagnoli
Foro Bonaparte 14, Milano
L’allestimento di Elena Salmistraro per lo showroom Cedit di Foro Bonaparte utilizza lastre ceramiche della nuova collezione Chimera disegnata da lei per il marchio emiliano. Quadrupede con le sembianze anteriori di un leone e quelle posteriori di un drago, con l’innesto di una testa caprina sul tronco centrale, la chimera è nella mitologia greca una figura mostruosa che viene associata all’idea di una combinazione tra parti originariamente incongruenti. In modo simile, questa serie procede per innesti di figure amplificati dall’uso di una tecnica di lavorazione della ceramica con decori in solco o rilievo.
Via Pontaccio 8, Milano
Novità firmata da Patricia Urquiola presentata da Moroso nello showroom di via Pontaccio, Ruff è una poltroncina lounge dall’impatto scultoreo che gioca sul design della geometria binaria nell’intreccio tra seduta e schienale. La forma è risolta dagli ampi braccioli che si appoggiano ai lati della seduta, avvolgendola.
Via Santa Cecilia 7, Milano
Coerentemente con la volontà di offrire al pubblico una serie completa di arredo, Boffi/De Padova ha proposto con la collezione 2020 una serie di oggetti dall’estetica essenziale e di elevata qualità artigianale. Tra questi, Tsuki una lampada da appoggio sia da terra sia da tavolo disegnata da Naoto Fukasawa. Tsuki in giapponese significa luna ed è a partire dalla forma perfetta di una mezza sfera che prende vita l’oggetto luminoso. Realizzata in massello di marmo Calacatta, la lampada ha una superficie un po’ traslucida che viene attraversata dalla luce. Foto Tommaso Sartori.
Corso Garibaldi 73, Milano
Completato dallo studio di architettura Park Associati, Prima Café è un nuovo spazio voluto da Prima Assicurazioni, la società di assicurazioni fondata da Alberto Genovese nel 2015. Filippo Pagliani e Michele Rossi di Park Associati hanno sviluppato uno spazio in grado di trasformarsi nei diversi momenti della giornata. Le pareti, concepite come superfici tridimensionali, riflettono la luce naturale creando una atmosfera dinamica, mentre il progetto d’illuminazione, realizzato da iGuzzini, caratterizza il locale con una cascata di circa 600 tubi trasparenti e riflettenti. Foto Andrea Martiradonna
Via Senato 22, Milano
Il Senato Hotel ospita l’installazione Sunrise di Cristina Celestino che vede esposte su piattaforme arancio che sembrano galleggiare sullo specchio d’acqua del cortile centrale dell’hotel, le nuove sedie della collezione Frisée proposte in grigio seta e grigio cemento. Art director di Billiani da poco più di un anno e mezzo, la Celestino ha voluto, con la sedia Frisée, unire l’eccellenza dell’azienda nella lavorazione del legno ed enfatizzare delle lavorazioni da ebanisteria dello schienale e dei piedini, e allo stesso tempo introdurre nel catalogo delle forme più morbide che sottolineassero la leggerezza del legno. Foto Chiara Cadeddu.
Via Durini 16, Milano
Il paravento è un elemento di arredo funzionale che nasce per separare gli ambienti. Quello presentato da Cassina all’interno della collezione 2020 allo stesso tempo connota fortemente l’ambiente in cui è inserito in senso artistico. Realizzato a partire da un disegno originale di Giacomo Balla del 1917, il paravento Balla è proposto in due versioni cromatiche: con fondo arancione nei colori giallo e verde, che rispecchia le coloriture del bozzetto di Balla, e con fondo bianco nei colori blu e verde, una gamma cromatica del tutto diversa. Nella foto (De Pasquale + Maffini), le poltrone 875 di Ico Parisi – Collezione Cassina I Maestri.