La prima edizione di “Milano Design City” è riuscita nel non facile intento di proporre un fitto palinsesto che concilia desiderio di confronto e necessità di distanziamento sociale: 171 tra eventi, presentazioni di nuovi prodotti, talk, workshop, tavole rotonde e mostre (che si sommano ai 350 online) e che, dal 28 settembre al 10 ottobre, danno vita a un salone autunnale del design. Showroom, musei e gallerie d’arte tornano a rianimare le vie del centro. In mostra, ci sono nuovi progetti – spesso portati faticosamente avanti a distanza nonostante i lockdown a singhiozzo dei diversi Paesi – allestimenti scenografici, nuovi showroom, riedizioni e ampliamenti di collezioni. È un segnale positivo per il settore ed è una speranza per il Salone, fermo dallo scorso aprile. È anche l’occasione di presentare progetti e prodotti già quasi pronti dallo scorso aprile. Più di un imprenditore ha confessato di apprezzare questo modo più intimo e mirato di presentare i prodotti. Potrebbe emergere l’idea di una nuova formula per il mondo del design? Come è già accaduto in molti altri settori, la pandemia ha messo a fuoco il desiderio, già presente in sordina, di un evento meno bulimico, meno stressante e da consumare in pochi giorni, in favore di un modo più ponderato di comunicare progetti, che spesso richiedono anni di affinamenti e ingegnerizzazione, oltre a cospicui investimenti. Ecco, nella selezione della redazione, i progetti che ci sono piaciuti di più.