Negli ultimi dieci anni, oltre a sviluppare un ampio vocabolario simbolico dedicato alla ricerca di nuove reliquie (termine necessario a indicare oggetti che fanno parte di una storia più ampia) tra cui lamponi, tunnel, vagabondi, teiere, lingue giganti e una famiglia estesa immaginaria di cose, Laure Prouvost (1978, Croix) attribuisce significati specifici a molti oggetti (fenicottero significa arrabbiato, pennello per unghie significa eccitato). In concomitanza con “Am-Big-You-Us Legsicon”, la sua più estesa personale mai realizzata, attualmente al M HKA di Anversa, ha persino pubblicato un dizionario sui suoi concetti più usati. Anche negli spazi rugiadosi del Padiglione francese, ai Giardini, il percorso espositivo oggettuale dal titolo Deep See Blue Surrounding You/ Vois Ce Bleu Profond Te Fondre modifica l’andatura del viaggio, di un tragitto compiuto per arrivare alla 58esima Biennale di Venezia, con l’intento di indicare un’altra via. Vincere il Turner Prize, per l’artista, è stato un momento di svolta particolare per la sua identità: era supportata dalla Francia come una delle artiste di punta, mentre la sua matrice anglosassone continuava a creare meravigliosi cortocircuiti all’interno di una affastellante pratica cumulativa. Attraverso resine trasparenti e ritrovamenti da fondali marini imprecisati, l’artista riflette sulla paura di rimanere bloccata nel limbo del pensiero, dell’incomprensione e della mistificazione; estranea a una lingua straniera, elevandosi vincitrice di una comunità globale. Per la Biennale, ha realizzato un arazzo di lattuga con lo striscione “Vi diremo un sacco di salate sulla nostra strada per Venezia” (Raconter des salades significa raccontare storie alte in francese). “Sono solo un perroquet, pappagallo, pirata, pirata”, riflette ora, scivolando tra le due lingue scherzosamente. Prouvost utilizza l’umorismo come intrappolamento: un modo per indurre gli spettatori ad allentare le barriere che separano la vista dall’inconscio. Dopo Annette Messager e Sophie Calle, Prouvost è la terza artista donna al Padiglione Francese, “entusiasta di comporre un pezzo forte per l’immaginario”, sostiene con dolcezza finale.
I codici scherzosi di Laure Prouvost al Padiglione francese
Alla Biennale d’Arte di Venezia la vincitrice del Turner Prize accompagna il visitatore in un percorso oggettuale fatto di reliquie e nuovi codici linguistici.
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- Ginevra Bria
- 15 maggio 2019
- Deep See Blue Surrounding You/Vois Ce Blue Profond Te Fondre
- Laure Prouvost
- French Pavilion, Venice
- 11 maggio - 24 novembre 2019