Cos’è successo a domusforum 2021

Il 24 novembre si è svolta la quarta edizione del convegno con cui Domus esplora il futuro delle città presso le Cavallerizze del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano. Qui una panoramica dell'evento.

Dopo che quasi due anni di pandemia hanno messo in discussione assetti e valori che parevano consolidati alla luce dell’intero paradigma dello sviluppo globale, che lo stesso modello di vita associata lasciatoci dall’ultimo secolo è stato ridiscusso, ci ritroviamo ancora una volta davanti a domande fondamentali che ormai non possiamo più eludere: Come vivremo assieme? Come ci muoveremo? Come lavoreremo? Come studieremo? Come ci cureremo? Come occuperemo lo spazio? Come salveremo il pianeta? Queste sono le sette domande che hanno fatto da struttura portante di domusforum 2021, un luogo di riflessione e scambio tra il mondo della progettazione, le scienze sociali, l’economia e la società civile dove poter tracciare i profili di un futuro possibile e praticabile. 

  

La giornata si apre coi saluti di Giovanna Mazzocchi Bordone, Presidente di Editoriale Domus, e Walter Mariotti, direttore editoriale di Domus, che confermano come in un mondo che tende a polarizzare le situazioni, noi crediamo fermamente quanto solo una pluralità di contributi ci possa  indicare la via giusta. Domus è la piattaforma dove convergono diverse discipline. L’architettura è sempre piu legata all’ evoluzione del sapere globale, sempre più una piattaforma di discipline diverse, e Domus da luogo della critica sta diventando un metaluogo, dove le cose avvengono.

Giovanna Mazzocchi Bordone, Presidente di Editoriale Domus, all'apertura di domusforum 2021

Fiorenzo Galli, direttore generale del Museo Nazionale della Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, racconta come ci troviamo nel “museo del divenire del mondo” , ora un divenire sempre più repentino. Si inserisce nella missione di non perdere il valore identitario di ciò che è essere umani: questa è la cultura. Diceva Luigi Einaudi: “non esiste la scienza economica, esiste il buonsenso applicato all’economia”. E noi dobbiamo applicarne molto ad uno scenario ormai globale.

  

“How will we heal”, ricerca presentata Lorenzo Positano, Managing director & partner Boston Consulting Group

I trend che definiscono come ci cureremo secondo la ricerca di Boston Consulting Group presentata da Lorenzo Positano, Managing Director & partner BCG, sono la transizione verso la prossimità, accelerazione dell’uso del digitale con impiego di intelligenza artificiale, conoscenza del percorso di cura attraverso il digitale, e questo ovviamente comporta una evoluzione delle realtà italiane e europea della sanità.

  

Tadao Ando, Guest Editor per Domus 2021

Le architetture sono gioielli, e la città è una scatola di gioielli, ci racconta Tadao Ando, Guest Editor per Domus 2021. “Arrivato a Milano pensavo alla potenza  delle sue architetture, e della loro storia. Vedendo il lavoro di Zanuso, Sottsass e altri con cui ho interagito volevo riprodurre il loro lavoro. Da un lungo viaggio sono tornato con la certezza che la terra è una sola, costellata delle vite di diverse persone, e là dove le cose vengono create per comunicare tra loro, creeranno armonia. Domus è iniziato così, per creare un mondo collegato. Domus, volgendosi di nuovo verso gli anni ‘60 e ‘70, può di nuovo diffondere importanza di architettura e design a livello globale, può mostrare quel mondo che raccontava all’epoca.”

  

Magali Anderson, Chief Sustainability and innovation officer di Holcim Group, presenta scenari di costruzione nel mondo che cresce

La popolazione mondiale sta crescendo e il nostro future si annuncia sempre più urbano, con 4 miliardi di persone che ad oggi vivono nelle città: già ora, 1.6 miliardi di persone affrontano condizioni di inadeguati standard abitativi e sanitari. Holcim sviluppa soluzioni economiche e sostenibili per migliorare questi standard e democratizzare l’abitare senza compromessi sull’estetica. Soluzioni come la stampa 3D del cemento e il Durabric sono oggi applicate in Africa per abitazioni e scuole, e integrate in programmi ad alta innovazione e bassa impronta carbonica. 

  

Il filosofo Cosimo Accoto racconta il passaggio dalla città-stato alla città-stack

Il rapporto tra filosofia e città è antico, simbiotico, il pensiero filosofico delle origini in Occidente nasce con le città-stato greche. Tuttavia, l’urbanesimo contemporaneo istanzia piuttosto un’emergente città-stack, stratificata e codificata, sensorizzata e programmabile, algoritmata e protocologica. Cosa accade al pensiero filosofico nell’incontro con la nuova città-stack? Quale nuova filosofia urbana evoca questa nuova “terraformazione”, questo nuovo modo d’essere (abitato) del nostro pianeta? Il rapporto tra tecnologia e spazio non è distruttivo, crea anzi nuove intelligenze volumetriche, in uno spazio in continua rimodulazione dove noi umani ci troviamo a dover gestire l’overload informativo del presente, e la mancanza informativa sul futuro. 

  

Tavola rotonda: Energia, design, ambiente, education, finanza. Il futuro come matrice aperta

Paola Brambilla, della Commissione Centrale di beneficienza Fondazione Cariplo, apre: “L’uomo, pensava Protagora, era misura di tutte le cose. Ora l’uomo misura tutte le cose, incluso il well-being”. Il pensiero giuridico internazionale ha identificato il principio del one health, globalmente univoco. Il quadro è di responsabilità comuni ma differenziate: l’importanza della soft law è altissima nel condurre verso scenari di giustizia distributiva del benessere, e si possono costruire in questo quadro alleanze davvero profittevoli tra il mondo profit e la società. Invitato a inquadrare il ruolo del sistema educativo, Stefano Caselli, Prorettore agli Affari Internazionali dell’Università Bocconi, ci mostra come l’educazione e la crescita dei talenti siano processi collettivi, come servano centri che mescolino saperi diversi, servano forze e capitali per implementare questo processo, che ha nell’istruzione superiore il suo punto centrale. L’Italia non concepisce ancora l’educazione come processo collettivo, ma fatto individuale, ed è sulla trasformazione di questa dinamica vincitori-vinti, col 24% dei giovani che entra nel gruppo dei neet esclusi dal mondo del lavoro, che bisogna lavorare. Le università devono poi attrarre i talenti e metterli in grado di trasformare la società. Come ci racconta Martina Starke, Direttrice Munich Studio of Designworks, A BMW Group Company,  i designer amano molto la dinamicità, il cambiamento continuo. “Nel mondo dell’automotive siamo alla ricerca sull’interazione col veicolo, poi il prossimo passo sarà la guida autonoma, e l’interconnessione tra i veicoli. In termini di ecologia puntiamo  all’impiego di materiali riciclati, ad un’ottica di economia circolare”.

Paolo Quaini, Responsabile progetti rigenerazione urbana Gruppo Edison, interpellato da Walter Mariotti afferma come rigenerazione urbana ormai significhi un nuovo approccio agli spazi e alle risorse. E oggi stiamo passando da un approccio qualitativo a una misurazione di questa transizione, orientata al riuso. Nell’edificio stesso poi la multifunzionalità viene incontro a questo scenario. In termini energetici, alta è la responsabilità nel formulare soluzioni adeguate, in ottica fit for purpose, capaci di sostenere una varietà di funzioni nel tempo, distribuite tra edificio e contesto esterno.   Paola Brambilla aggiunge che in quest’ottica è necessario mettere in relazione data science con citizen science, istituzioni con unna cittadinanza nuovamente attiva. E la finanza? Come si definisce una finanza sostenibile, incalza Mariotti. Per Caselli, una finanza sostenibile non è più mite, deve fare il suo lavoro per garantirci un futuro. Ma va indirizzata, investita in progetti che sappiano produrre un ritorno complessivo, e lo Stato è fondamentale qui non come imprenditore ma come disegnatore di incentivi. Si deve puntare a una finanza distribuita, come già succede in progetti dove investitori hanno in mano dei token controllabili in tempo reale. Brambilla ricorda anche l’intervento della Tassonomia ambientale, nuovo quadro giuridico europeo. Nel chiedersi come cambierà il rapporto tra città e tecnologia, Starke, che ci ricorda come la sua azienda lavori in un framework di design ibrido, applicato alla relazione tra design e individuo combinando diverse discipline, vede molto chiaramente quanto questo approccio sarà necessario nel passaggio alla scala urbana. Per Quaini, invece, in termini di gestione dei dati ci sono ancora carenze di approccio verso l’integrazione delle soluzioni tra attori diversi, ancora lunga è la strada verso la creazione di un vero ecosistema tra imprese, istituzioni, cittadini.

  

Massimo Valz Gris conversa con Alessandra Perrazzelli, vicedirettrice Generale della Banca d’Italia

Come può la finanza, con le nuove tecnologie, tornare sui territori, specie dopo la pandemia? La digitalizzazione è uno strumento che può fare molto per riavvicinare finanza , famiglie, e territorio: la pandemia ci ha dato buone basi per comprendere questo potenziale. Richiede però un’educazione al digitale, perché la tecnologia non deve creare ulteriori divisioni, polarizzazioni nella popolazione delle  nostre città. La Banca d’Italia ha lanciato diversi strumenti in questa direzione: un canale fin-tech fin dal 2017, lo spazio di sperimentazione di Milano Hub per la nuova industria, il Sandbox regolamentare del Ministero dell’Economia, strumento per riflettere sulle mutazioni sistemiche da analogico a digitale. Rispetto al concetto di finanza sostenibile, dobbiamo osservare che la pandemia ha aumentato l’importanza della sostenibilità di investimenti, politiche, attitudini, scelte d’impresa. È fondamentale una presa di coscienza collettiva sull’ importanza di sostenibilità e impatto climatico di alcune scelte, i rischi che vengono presi e la buona governance. È vero nel settore finanziario, ma anche in altre industrie dove i SDG sono sempre più importanti e implementati.
La bellezza nasce anche da un rispetto di regole, che siano improntate ad effettiva applicabilità in un contesto sempre più decentrato, sempre più abilitato dalla tecnologia.
Anche tenersi lontano da dinamiche di greenwashing è decisivo: la presidenza italiana G20 si è esplicata appositamente sui tre assi di people, planet, prosperity, e sulla loro applicazione.

Finanza Sostenibile, Digitalizzazione, Cittadinanza – Massimo Valz-Gris intervista Alessandra Perrazzelli, deputy governor, Banca d’Italia, per domusforum 2021

Melting Pots of the Future: Global Cities Amidst Climate Change

Parag Khanna, consulente di strategia globale, esplora le migrazioni di massa guidate dal cambiamento climatico, e le tipologie di città che emergeranno come casa futura dell'umanità. Quattro strati di una geografia solo apparentemente univoca si combinano in questo fenomeno: l’ambientale, il politico, il demografico, fino allo strato della geografia umana, la geografia del noi. Le risposte al cambiamento muovono da questo strato, ed è lì che va fornito focus , concentrandoci su come la redistribuzione delle persone sia la risposta più efficace al cambiamento climatico. Sarà la civiltà 3.0, una dimensione che abbraccia il anche il passato nel tendersi verso il futuro.

  

Walter Mariotti conversa con Marco Pierini, direttore Galleria Nazionale dell’Umbria

Come si muovono le istituzioni culturali dopo la pandemia? Marco Pierini ci racconta dell’immediata ansia di iniziative esplosa durante il primo lockdown, a cui invece la sua istituzione ha risposto con un silenzio che conteneva già il progetto per il futuro. Il ruolo stesso del museo è quello di aiutare la riflessione nostra sul futuro. La digitalizzazione è la base per valorizzare e catalogare un patrimonio, nell’ottica di una sua democratizzazione, ma l’esperienza diretta resta il centro di tutto, dice Pierini, un’esperienza che va offerta a tutti il più possibile liberamente. 

  

The Living City

Stefano Mancuso, Professore ordinario di Arboricoltura generale e coltivazioni arboree presso l’Università di Firenze, ci mette davanti ad una interpretazione radicale: la città è diventato il luogo naturale dove vivono gli uomini, come l’alveare per le api. L’uomo è parte della natura, e così il suo prodotto. È una specie generalista, che può vivere e prosperare in ambienti diversi. Ma si sta specializzando: possiamo quasi solo più vivere nelle città, e questo richiederebbe una stabilità che oggi non esiste più. Guardiamo la città come faceva Patrick Geddes, come un organismo vivente: ne comprendiamo l’impronta ecologica, ma soprattutto il futuro, la necessità di connettersi come una rete di esseri viventi. 

  

The Future of Physical Space in the Society of the Digital Spectacle. Walter Mariotti conversa con David Rockwell, fondatore e presidente di Rockwell Group

Per David Rockwell, l’architettura ha un ruolo proattivo, di creazione di connessioni, come ha voluto dimostrare durante la pandemia col progetto dei suoi open stages urbani. La tecnologia, sostituendo spesso il mondo fisico, rischia di essere una barriera al coinvolgimento, ed è lì che l’architettura porta il suo contributo, dando le direzioni per renderla correttamente immersiva. È un processo che trae molto dalla cultura dello spettacolo e della scenografia, ma soprattutto uno scenario dove Walter Mariotti individua tre caratteri: curiosità, innovazione e leadership del pensiero.

  

Conclusioni

La giornata è chiusa da Walter Mariotti, che ci ricorda come Domus sia sempre di più un laboratorio, dove si includono saperi diversi e si cerca di dare attraverso architettura, scienze, arti, una visione del futuro. Citando Krishnamurti: 

Noi siamo il risultato delle azioni e reazioni reciproche, questa civiltà è un prodotto collettivo. Nessun paese e nessun popolo è separato da un altro, siamo tutti interrelati, siamo tutti uno. Che lo riconosciamo o no, partecipiamo alla sfortuna di un popolo come partecipiamo alla sua fortuna. Non potete prendere le distanze per condannare o elogiare.

La posizione di Domus è sempre stata quello della visione critica e della libertà del pensiero, e in questo vuole continuare. 

  

Il programma 9.30 – 9.35 Saluto di Giovanna Mazzocchi Bordone, Presidente di Editoriale Domus 9.35 – 9.40 Inaugurazione e sessione d’apertura, Walter Mariotti, Direttore editoriale Domus 9.40 – 9.45 Saluto di Fiorenzo Marco Galli, Direttore Generale Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci 9.45 – 10.05 Presentazione della ricerca How will we heal di Boston Consulting Group – Lorenzo Positano, Managing director & partner Boston Consulting Group 10.05 – 10.15 Urban Jewel Box -Tadao Ando, Guest Editor, Domus 2021 10.15 – 10.30 How will we live? - Magali Anderson, Chief Sustainability and innovation officer, Holcim Group 10.30 – 10.45 From City-State to City-Stack: Toward A New (Urban) Philosophy - Cosimo Accoto, filosofo, consulente per l’innovazione culturale, ricercatore affiliate al MIT di Boston 10.45 – 11.45 Energy, design, environment, education, finance. Future as an open matrix Tavola rotunda: Paola Brambilla, Coordinatrice EIA, Commissione per la Valutazione dell’Impatto Ambientale press oil Ministero  per la Transizione Ecologica, e membro della Commissione Centrale di beneficienza Fondazione Cariplo; Paolo Quaini, Responsabile progetti rigenerazione urbana Gruppo Edison; Stefano Caselli, Prorettore per gli Affari Internazionali,  Università Bocconi; Martina Starke, Direttrice di Munich Studio of Designworks, A BMW Group Company 11.45 – 12.00 Sustainable finance, digitalization and Citizenship – Massimo Valz-Gris intervista Alessandra Perrazzelli, Vice Direttrice Generale della Banca d’Italia 12.00 – 12.15 Melting Pots of the Future: Global Cities Amidst Climate Change - Parag Khanna, Consulente di strategia globale 12.15 – 12.35 Walter Mariotti conversa con Marco Pierini, Direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria 12.35 – 12.50 The Living City – Stefano Mancuso, Professore ordinario di Arboricoltura generale e coltivazioni arboree presso l'Università di Firenze 12.50 – 13.05 The Future of Physical Space in the Society of the Digital Spectacle - Walter Mariotti conversa con David Rockwell, fondatore e presidente di Rockwell Group 13.05 – 13.10 Conclusioni e saluti finali, Walter Mariotti