The seesaw is a primitive form of communication that teaches children they cannot play alone and that their playmate’s conduct determines the type of ride – fluid, violent, harmonious, jerky… – they will have when propelled up into the air from the ground.
The park of seesaws made by Ban Drvo is flanked by the Plant-o-biles project by the Škart collective, which formed in the Faculty of Architecture in Belgrade to focus on the architecture of human relations.
This family of mobile plant holders promotes the idea of a friendly relationship with nature, drawing inspiration from the words of a Serbian song composed by the poet Vasko Popa and written on the pavilion walls: “I really would do anything for my wife and one day she said, I would like to have a green tree that runs after me in the street.” F.P.
La Serbia, sotto la guida del curatore Jovan Mitrovic, adotta l’altalena quale metafora dell’architettura come luogo d’incontro: funzionando come un bilanciere, obbliga a misurare i propri movimenti sulla base dell’azione reciproca delle forze in campo.
"Forma primitiva di comunicazione, l’altalena insegna fin da bambini che non è possibile giocare da soli e che dal comportamento del proprio compagno di gioco dipende l’andamento – fluido, violento, armonioso, a scatti, … – del librarsi nell’aria staccandosi da terra" sostiene Mitrovic.
Accanto al parco di altalene prodotte da Ban Drvo, il progetto Plant-o-biles prodotto dal collettivo Škart nato all’interno della Facoltà di Architettura di Belgrado per dedicarsi all’architettura delle relazioni umane. Questa famiglia di dispositivi mobili per piante promuove un’idea di relazione amichevole con la natura prendendo ispirazione dalle parole di una canzone serba composta dal poeta Vasko Popa e trascritte sui muri del padiglione: “Mia moglie, per cui farei veramente tutto, un giorno mi disse, vorrei avere un alberello verde che mi rincorre lungo la strada”.F.P.