Si sancisce, in questo modo, un nuovo paesaggio in una prospettiva fenomenologica: la Luna apre infatti uno spazio che ci si offre come suolo, cioè come un luogo attivamente implicato nei processi di costituzione dell’esperienza.
La Luna viene anche narrata e psicoanalizzata anche per quello che rappresenta per la massa. Gli astronauti – dall’indubbia camminata un po’ stupida e chiamati da Pier Paolo Pasolini eroi di prodotto per la società dei consumi, sono le figure vincenti dello sbarco in diretta, il re dei format televisivi. Grazie a loro, infatti, i mezzi d’informazione hanno compiuto una sorta di prova generale, anticipando i contenuti di un mondo in fieri in cui ci perdiamo oggi nel nostro zapping quotidiano.