"Un essere che s'adatta a tutto: ecco, forse, la miglior definizione che si possa dare dell'uomo." Quando Fedor Dostoevskij affermava che l'uomo possedeva la capacità di adeguarsi ad ogni situazione e difficoltà probabilmente non intendeva solo una silenziosa accettazione della realtà, ma intravedeva anche una piccola e rivoluzionaria dote che ha l'uomo di creare ciò che gli serve per potersi arrangiare. Proviamo ad immaginare questa frase rivolta al mondo del design o in un mondo, ancora più vasto, che è quello della progettazione, potremmo affermare che l'oggetto di design è un progetto che cerca di rispondere a tutte le necessità? Prima che Dostoevskij si rivolti nella tomba, arriviamo con semplicità al punto. Il miglior progetto di design è quello che nasce da un'esigenza, spesso personale, che porta a realizzare con grande creatività un oggetto di uso quotidiano.
La prima sezione parte da oggetti elementari, a oggetti sviluppati, che diventano poi ottimizzati ed elaborati fino all'ultimo capitolo oggetti completi. Questa classificazione compie un'escalation di livello di progettazione e si comprende, come partendo da piccole basilari modifiche, si possano riprogettare portariviste utilizzando persiane. O sviluppando maggiormente il progetto, sempre modificando la funzione originaria, progettare un nido per uccelli da un semplice mestolo da cucina. L'ottimizzazione del manufatto si ottiene con un apporto maggiore di creatività da parte del progettista ed ecco che la cassetta di scarico di un vecchio wc diventa un vaso da fiori esterno.
Se la prima sezione è più intima e difficile da scoprire, se non entrando nelle case, la seconda è dichiaratamente pubblica e sotto gli occhi di spettatori curiosi.
La ricerca di Pario Perra compie però un passo in più, esce dai confini segnati dalla produzione industriale e approda all'hand made. Sfugge alle dinamiche del mercato, della serialità e della distribuzione e si occupa di un fenomeno creativo e innovativo di redesign. È una ricognizione "frutto di fiuto e sensibilità" come spiega Beppe Finessi che cura l'introduzione. Il viaggio che questo libro ci permette di compiere non è concluso, ma solo alla prima tappa, è possibile partecipare al progetto in itinere, mandando mail e suggestioni sul sito lowcostdesign.org.
Non servono ulteriori parole se non quelle di Bruno Munari per capire il valore di questo racconto: "sono oggetti di uso quotidiano nelle case e nei posti di lavoro, non hanno problemi di simboli di classe, sono oggetti ben progettati e non importa da chi. Questo è il vero design" Valia Barriello