La maggior parte delle persone si ricorderà ancora cosa stava facendo l'11 settembre al momento dell'assalto, quell'11 settembre 2001 tristemente passato alla storia come il giorno del crollo delle torri gemelle, il più grande attacco terroristico della storia americana.
Chi scrive era in biblioteca a studiare su un testo di architettura senza immaginare quanto questo atroce colpo all'umanità fosse legato e, in parte dipendente, alla materia dei suoi approfondimenti e, come molti, ha sempre ricordato questo giorno come un ennesimo tassello di storia legato agli odi tra i popoli. Abbiamo imparato a ricordare successivamente la tragedia sulle illustri vignette di Art Spiegelman (autore di Maus) già abituato ad esprimere con l'arte del fumetto episodi tristi legati alla follia umana. Ma serviva il libro di Giacinto Cerviere per poter leggere in un modo ancora differente quella che non è stata una semplice storia di persone, ma anche una storia di città e di architetture, come spiega con semplicità il sottotitolo. L'11 settembre, oltre a vedere consumata una strage di massa, si registra un attacco rivolto all'architettura.
È un libro che si legge con curiosità e interesse perché parla di fatti a cui abbiamo assistito e perché rivela con chiarezza alcune connessioni, tra gli eventi, finora tralasciate. L'autore cerca di districarsi in quello che Franco Purini, a cui si deve la prefazione del testo, definisce "labirinto concettuale", l'insieme di questioni religiose, sociali, urbanistiche, umane e politiche che si sono concentrate nell'attacco al World Trade Center.
La quarta parte Dalla luna alla Terra è dedicata alla genesi delle Twin Towers, a come furono progettate da Minoru Yamasaki e alla loro realizzazione.
Nei due capitoli successivi Il tempo dopo la catastrofe e La ricostruzione del tempio, Cerviere affronta le problematiche urbanistiche e le discussioni scaturite dopo la tragedia per poter riedificare l'area di Ground Zero. Passa in rassegna la vittoria di Daniel Libeskind al concorso di idee indetto, dopo il crollo, e la sua successiva emarginazione. Nel capitolo conclusivo Architettura della religione vengono affrontate tutte le problematiche sociali, etiche e religiose che sono coinvolte nella vicenda delle Torri, le grandi distanze e le assonanze che legano indissolubilmente il mondo occidentale a quello orientale. Tutto è molto più complicato di quello che poteva sembrare, non si tratta più solo di vendette tra nazioni, si tratta di storie di persone, che grazie alla loro formazione hanno fatto delle scelte specifiche, si tratta di storie di città, che con il loro sviluppo nei secoli hanno lasciato un tracciato urbano fonte di diverse ispirazioni e si tratta infine di architetture divenute simbolo della civiltà dei popoli. Valia Barriello