In un appartamento fiorentino degli anni Settanta, l’architetta Silvia Allori ha ripensato gli interni in un ritmo di volumi, nicchie, gradini e gradoni bianchi.
Silvia Allori ha riadattato un appartamento progettato negli anni ‘70 da un architetto fiorentino, il quale aveva pensato a una casa a misura d’uomo in ogni dettaglio. Il laminato bianco è il materiale protagonista, utilizzato su tutte le pareti della zona living per nascondere, in un gioco di pieni e vuoti, armadi, tavolo, luci al neon e intonaci, che non sono mai a vista.
Gli armadi e il tavolo scompaiono nelle nicchie rivestite in laminato e, nello spazio tra muro e rivestimento, una serie di neon filtrano luce da piccoli fori circolari ricavati sui pannelli rompendo le geometrie rigide dei volumi e rendendo lo spazio più intimo e accogliente. Sul soffitto si ripete il gioco di volumi total white, ma viene alleggerito dalla ripetizione seriale di snelli parallelepipedi che segnano lo spazio e indirizzano il percorso verso la stanza principale della casa.
La struttura è rigidamente modulare: nella pianta della stanza principale tutto ruota attorno a due larghezze (165 cm e 195 cm) e una profondità (113 cm). Nicchie, gradoni, scalini e spazi vuoti da riempire diventano all’occorrenza divani, letti, armadi.
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Silvia Allori, Casa studio a Firenze, 2016
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Silvia Allori, Casa studio a Firenze, 2016
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Silvia Allori, Casa studio a Firenze, pianta
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Casa studio a Firenze Tipologia: ristrutturazione e design d’interni Architetto: Silvia Allori Completamento: 2016