Alla Fabbrica del Vapore, designer e artigiano lavorano fianco a fianco condividendo principi di ecosostenibilità e sapienza del fare, trasformando in oggetti legno, feltro di lana, vetro e ferro forgiato.
Che il design e l’artigianato stiano dialogando sempre di più e in modo proficuo negli ultimi anni, mettendosi sullo stesso piano d’azione e liberando il secondo da una certa sudditanza, è cosa nota, ma trovare una compagine ricca e articolata di progetti che indagano materiali differenti con esiti interessanti non è cosa comune.
Alla mostra “Hands on design” curata da Shiina+Nardi Design alla Fabbrica del Vapore, nel circuito del Fuorisalone, progetti degni di nota ce ne sono molti, soprattutto tra i gruppi che hanno lavorato il feltro e il legno.
Si tratta di un’iniziativa – che intende continuare anche dopo il Salone del Mobile per diventare un hub di design e artigianato – che intende rilanciare una nuova economia. “Vogliamo che “Hands on design – precisa Kaori Shiina – diventi una connessione utile al rilancio, come un motore primario dell’economia, delle piccole e medie imprese e dei singoli artigiani, soffocati dalla crisi economica e dallo sviluppo troppo veloce dei mezzi di comunicazione e dei mercati internazionali”.
Il progetto comprende quattro gruppi partecipanti – gli artigiani del feltro kirghizo di Tumar, l’associazione italo-giapponese J+I (un gruppo di donne designer giapponesi, residenti in Italia ed Europa), l’azienda vetraria muranese Ercole Moretti e la start up del legno Slow Wood (che ha appena aperto uno showroom a Milano) – ciascuno articolato sul sodalizio di designer e artigiani. In mostra abbiamo trovato sedie, scatole, piatti, lampade, portafrutta e tappeti contemporanei, realizzati nel solco della tradizione.