Dotato di una eccezionale abilità nel disegno, Libera usa rappresentare i propri progetti con magistrali vedute prospettiche, quasi sempre di spazi interni, alcune conservate e altre andate perdute e di cui si hanno oggi solo le riproduzioni fotografiche in bianco e nero. Queste prospettive sono capaci da sole di raccontarci il progetto senza l’ausilio di altri elaborati ed è per questo che Di Battista ha deciso di renderle ‘protagoniste’ di tutta l’esposizione. Così nasce l’idea dell’allestimento di questa mostra, a cura dell’architetto Gianni Filindeu, organizzato attorno a 14 grandi riproduzioni delle vedute prospettiche dei progetti selezionati.
Il visitatore ha la possibilità di entrare come protagonista nell’architettura di Adalberto Libera, coglierne gli aspetti più legati alla composizione e assumerli come valori assoluti da interpretare nell’attualità. Accanto alle grandi foto sono esposti anche materiali d’archivio originali relativi a ogni progetto, quali schizzi, fotografie, pubblicazioni d’epoca e soprattutto preziose relazioni tecniche redatte da Libera stesso. Da questo primo spazio si raggiungono alcuni ambienti, ciascuno dei quali ospita una sezione della mostra: la prima è dedicata ai disegni realizzati da Libera nell’arco della sua vita su temi e con tecniche differenti; la seconda comprende una raccolta di tempere originali che illustrano alcune sue architetture; la terza è dedicata ai progetti a pianta centrale; una sala è dedicata ai video. L’ultima stanza è interamente dedicata alla “città ideale”: Adalberto Libera, come in una boule à neige, disegna un paesaggio riassuntivo dell’Italia che fa da sfondo a un grande ambiente in cui si celebra una scena conviviale.
22 giugno – 8 settembre 2013
Adalberto Libera. La città ideale
MART
corso Bettini 43, Rovereto