Ormai reso inutilizzabile dal tempo, il piccolo nucleo di edifici torna alla vita con un progetto che enfatizza la forte appartenenza al territorio di manufatti che, un tempo, avevano un ruolo fondamentale nell'economia delle campagne, reinterpretandoli in chiave contemporanea.
Viene così ricostruito il rivestimento degli edifici utilizzando la medesima pietra locale dei casolari originali, le aperture, più grandi rispetto a quelle originali e sottolineate da una cornice in lamiera corten, vi vengono invece liberamente disposte in un gioco metafisico di pieni e vuoti.
L'interno dell'edificio è stato poi completamente modificato per soddisfare le esigenze dell'albergo: nella costruzione principale, una zona giorno a doppia altezza occupa la parte centrale, mentre le camere e l'appartamento dei proprietari si trovano al primo piano, collegati da una passerella sullo spazio a doppia altezza, i locali di servizio, invece, sono stati concentrati nella zona interrata.
I due edifici più piccoli ospitano uno la zona benessere, collegata con una lunga piscina rettangolare, e l'altro tre stanze indipendenti che offrono alla clientela un modo differente di fruire il paesaggio.
Tutti gli edifici sono stati rivisitati all'insegna della sostenibilità, del risparmio energetico e della sicurezza sismica. La costruzione tecnologica delle murature perimetrali ha uno spessore di 65 cm ed è costruito da uno strato esterno della pietra locale originale di 30 cm, uno strato di isolamento di stiferite di 8 cm e uno strato di muratura portante di 25 cm, oltre alla necessaria funzione antisismica, questo tipo di soluzione fa si che gli edifici non necessitino di raffrescamento nei mesi estivi e abbiano una dispersione termica minima nei mesi invernali. Con l'installazione di pannelli fotovoltaici e di una pompa di calore al posto di una caldaia di condensazione, gli edifici sono inoltre completamente autosufficienti dal punto di vista energetico.