Finora, difatti, il fotografo aveva ambientato le sue opere nei luoghi più tradizionalmente deputati a una mostra temporanea: i castelli, le torri, i palazzi della zona, dalle cui finestre il visitatore poteva leggere una sorta di corrispondenza o di dissonanza tra l'immagine e la realtà del paesaggio esterno.
L'occasione per pensare a un cambiamento tanto radicale dello spazio espositivo è arrivata grazie a un progetto illuminato di apertura dei luoghi di lavoro al paese—e, in generale, al pubblico—, messo a punto dai gestori dell'azienda storica Estrazione Gesso, che opera nella Cava San Pietro. Parallelamente allo sforzo di ottimizzare il ciclo produttivo applicando le più avanzate tecnologie moderne, la società di Murisengo si è posta già da alcuni anni l'obiettivo di rendere la cava un sito sostenibile. Il suo intento ambizioso, quindi, è quello di creare contemporaneamente un duplice valore: produttivo-commerciale e culturale-sociale.
A Mark Cooper, a una prima perlustrazione per valutare la possibilità di esposizione al quinto livello ipogeo, si è presentato un paesaggio lunare, labirintico e monumentale, con grandi volte sostenute da imponenti pilastri rimasti dalla sottrazione della materia prima e lasciati a sorreggere le gallerie sovrastanti: colonne dalla superficie irregolare, che il lavoro delle ruspe ha reso delle opere scultoree.
Ci si può chiedere in che cosa risieda l'armonia che si coglie visitando la mostra, la sintonia tra i pezzi esposti e il luogo. Forse sta nell'omaggio alla memoria: della natura e del lavoro del'uomo.
Rita Capezzuto
Murisengo Underground Gallery
Cava San Pietro - PratoNuovo
Strada San Pietro 14 Murisengo (AL)
10-11 novembre e 17-18 novembre 2012
9.00-12.00; 14.00-18.00
Mark Cooper
Estrazione Gesso snc
ufficio stampa: Press Passion