La dichiarazione della necessità di una relazione forte e autentica tra fotografia e territorio, che emerge del titolo Motherland di questa edizione del Festival, viene in questo lavoro portata alle sue estreme conseguenze, manifestandosi nella sua disarmante impossibilità, nell'accurata descrizione di una madreterra negata. Un lavoro in progress, che rivendica la necessità di un popolo di appartenere alla propria terra, alla propria cultura, alla propria storia, dove, come afferma lo stesso Di Cecco, "l'intento di restituire identità ai luoghi negati si manifesta attraverso la presa di coscienza sull'attuale realtà"
Il valore di queste fotografie è che sono una denuncia implicita, non esibita, di quello che non è stato nemmeno iniziato e che invece bisognerebbe compiere