Il grattacielo di 45 piani, eretto nel centro finanziario di Caracas durante il boom del petrolio dei primi anni '90 e abbandonato dopo la morte dell'imprenditore David Brillembourg (1993) e il successivo crollo dell'economia venezuelana, è stato occupato da una comunità di oltre 750 famiglie a distanza di 20 anni.
Il più alto squat verticale del mondo, simbolo controverso della grave carenza di alloggi a Caracas, è stato radicalmente trasformato in una piattaforma sperimentale di studio dell'informale. I suoni, i video, le immagini alle pareti, ma soprattutto la spontanea partecipazione del pubblico della Biennale invitato a consumare arepas e altre specialità culinarie venezuelane, introducono il visitatore nella vivace e caotica atmosfera dello slum, senza alcun filtro.
L'installazione sviluppa il tema del common ground nel dialogo diretto che s'innesca tra lo spazio autenticamente sociale del ristorante e quello rappresentato dell'emblematica "comunità verticale" di Caracas.
Con successo, McGuirk attiva un vivace dibattito sul tema degli insediamenti informali, tacitamente riconosciuti dalle amministrazioni pubbliche come uniche soluzioni possibili nell'immediato.
Al progetto Torre David/Gran Horizonte è stato assegnato il Leone d'Oro come migliore installazione negli spazi dell'Arsenale.