Nicola Martini a Viafarini DOCVA

L'artista fiorentino presenta un'installazione site specific che ha il suo fulcro nella ponderazione della materia che si insinua nella materia stessa.

Una mostra personale che Nicola Martini ha voluto intitolare Sigma, diciottesima lettera dell'alfabeto greco, chiamata in causa come simbolo significante diversi concetti in altrettanti contesti e per questo scelta da Martini per la possibilità che porta in sé di aprirsi a molteplici significati.
In matematica, accompagnato da indici, il simbolo sigma indica una sommatoria o una serie; in geometria il sigma è spesso usato per indicare una superficie, in fisica, la lettera maiuscola sigma indica tre particelle del gruppo degli iperoni. Una costante che Nicola Martini traduce in azione concreta sulla materia, un'azione volta a isolarla nei suoi movimenti interni ed esterni. Un tentativo, considerato dallo stesso artista come impossibile, di isolare la materia nella materia, dai suoi movimenti. Una sorta di paradosso. Non si tratta di un'operazione titanica, non c'è niente di romantico in questo, almeno non negli intenti dell'artista. Piuttosto potremmo definirla una sorta di rituale. Va puntualizzato che Martini non lavora sulla sottrazione di materia quanto piuttosto sulla ricollocazione della stessa. Una ricollocazione nello spazio che è esso stesso considerato come "materia viva".
<i>(Untitled)</i>, 2010, <i>In full bloom</i>, a cura di Antonio Grulli
Galleria Cortese, Milano,
2010. Cemento, legno, alluminio, ossa, lattice naturale, cera microcristallina, aceto, poliuretano fonoassorbente, generatore di funzioni, generatore di rumore, altoparlante, Terfenol, amplificatore, cavi elettrici. Sopra: <i>(Untitled)</i>, 2010
Lacca di bitume, colofonia, argilla
(Untitled), 2010, In full bloom, a cura di Antonio Grulli Galleria Cortese, Milano, 2010. Cemento, legno, alluminio, ossa, lattice naturale, cera microcristallina, aceto, poliuretano fonoassorbente, generatore di funzioni, generatore di rumore, altoparlante, Terfenol, amplificatore, cavi elettrici. Sopra: (Untitled), 2010 Lacca di bitume, colofonia, argilla
L'artista fiorentino è solito affermare: "Il lavoro prende il sopravvento, vince sempre lui. La materia non si accontenta dello spazio che le è dedicato anche se io mi ostino a metterla a confronto con dei limiti". Se lo spazio è composto da diversi livelli, Martini intende operare tra gli interstizi che si aprono tra questi. All'interno di un'architettura sarà la materia stessa che Martini vi introdurrà, a sollecitare, a far reagire, a far risuonare, vibrare, quegli elementi considerati per convenzione inerti. Nicola Martini lavora su un confronto diretto tra materiali. Quindi va ad agire direttamente sulle forze presenti all'interno della materia, anche semplicemente giustapponendo dei materiali. Citando direttamente l'artista, a proposito di questa mostra si può aggiungere che: "Lo spazio si presenta e viene inteso come una cassa toracica pulsante, molle ed elastica allo stesso tempo, per dimensioni e costituzione materica, un acusmonium naturale messo in vibrazione".

Nicola Martini è nato nel 1984 a Firenze. Tra le mostre personali si segnala Burial deep in surfaces, Brown Space, Milano, 2009-2010; tra le partecipazioni a mostre collettive In full bloom, a cura di Antonio Grulli, Galleria Cortese, Milano, 2010; Zero Budget Biennal, a cura di Chris Sharp e Johanna Fiducia. Tra i progetti si segnala Laboratorio (con Luigi Presicce, Andrea Kvas, Jacopo Menzani, Vittorio Cavallini, Attila Faravelli).
<i>Burial deep in surfaces</i>, Brown project space, Milano
2009. Cemento, fibra di polipropilene, ferro, rame, grasso, alluminio, ciclododecano, resistenze elettriche al quarzo, cellophane, generatore di funzioni, generatore di rumore, Terfenol, amplificatore, cavi elettrici
Burial deep in surfaces, Brown project space, Milano 2009. Cemento, fibra di polipropilene, ferro, rame, grasso, alluminio, ciclododecano, resistenze elettriche al quarzo, cellophane, generatore di funzioni, generatore di rumore, Terfenol, amplificatore, cavi elettrici
15 febbraio – 19 marzo 2011
Sigma
Viafarini DOCVA, Fabbrica del Vapore
via Procaccini 4, Milano
a cura di Marco Tagliafierro

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