In matematica, accompagnato da indici, il simbolo sigma indica una sommatoria o una serie; in geometria il sigma è spesso usato per indicare una superficie, in fisica, la lettera maiuscola sigma indica tre particelle del gruppo degli iperoni. Una costante che Nicola Martini traduce in azione concreta sulla materia, un'azione volta a isolarla nei suoi movimenti interni ed esterni. Un tentativo, considerato dallo stesso artista come impossibile, di isolare la materia nella materia, dai suoi movimenti. Una sorta di paradosso. Non si tratta di un'operazione titanica, non c'è niente di romantico in questo, almeno non negli intenti dell'artista. Piuttosto potremmo definirla una sorta di rituale. Va puntualizzato che Martini non lavora sulla sottrazione di materia quanto piuttosto sulla ricollocazione della stessa. Una ricollocazione nello spazio che è esso stesso considerato come "materia viva".
Nicola Martini è nato nel 1984 a Firenze. Tra le mostre personali si segnala Burial deep in surfaces, Brown Space, Milano, 2009-2010; tra le partecipazioni a mostre collettive In full bloom, a cura di Antonio Grulli, Galleria Cortese, Milano, 2010; Zero Budget Biennal, a cura di Chris Sharp e Johanna Fiducia. Tra i progetti si segnala Laboratorio (con Luigi Presicce, Andrea Kvas, Jacopo Menzani, Vittorio Cavallini, Attila Faravelli).
Sigma
Viafarini DOCVA, Fabbrica del Vapore
via Procaccini 4, Milano
a cura di Marco Tagliafierro