Zero è anche un progetto editoriale con un'ambizione più forte: quella di produrre cultura e non soltanto di limitarsi a documentarla. Per questo, l'attenzione di Stefano Temporin e Marco Sammicheli – rispettivamente art director e design editor e direttore – al progetto che ogni settimana esce con un diverso concept grafico, è diventata l'occasione per generare un improvviso brulichio d'immaginazione visiva.
Il 16 maggio, Zero è uscito senza copertina, con l'invito, aperto a chiunque sul sito web, a proporne di nuove, realizzate con qualsiasi tecnica. Il progetto si chiama Millemila copertine di Zero e, in effetti, in due settimane, più di 10.000 persone hanno aderito all'iniziativa.
Contemporaneamente, presso il Design Museum della Triennale, si è tenuta una serie di sessioni di disegno live, durante le quali 60 tra illustratori, designer, grafici e art director di spicco nel panorama italiano sono stati invitati a realizzare la propria copertina.
Le tecniche proposte sono state le più varie e, sorprendentemente, solo una piccola percentuale degli artisti ha utilizzato la grafica digitale.
Folp Vs Paperplane sfrutta la fotocopiatrice per ottenere effetti di distorsione grafica in modo del tutto analogico, mentre Smog riproduce un diorama dall'aria onirica e circense. Non sono mancati anche i tributi all'edificio della Triennale, come quello di Wilhelm Walter, che ha riprodotto la facciata di Giovanni Muzio con ritagli di carta e foglie; Elsa Jenna, che ne ha costruito una sorta di mappa ludica disegnata a china; e, infine, di Luca Pozzi, che ha proposto una guida alla manutenzione dei Bagni misteriosi, la scultura di De Chirico che si trova in giardino.
Le sessioni si sono chiuse il 31 maggio scorso e le circa 150 copertine realizzate dagli illustratori e una selezione delle proposte pervenute sul sito sono state stampate, fotocopiate e tagliate al laser grazie alla "personal factory" messa a disposizione da Vectorealism.
Un connubio tra arte, editoria, tecnologia, gratuità e territorio che va ben al di là di un A6 e mette in rete volti emergenti e professionisti affermati con un approccio sempre giocoso, ma mai frivolo.
È un modo di allestire e pensare la freepress che rielabora il concetto del display e lo nobilita alla dimensione artistica.
Un connubio tra arte, editoria, tecnologia, gratuità e territorio che va ben al di là di un A6 e mette in rete volti emergenti e professionisti affermati con un approccio sempre giocoso, ma mai frivolo.
Triennale Design Museum
Fino al 10 giugno
In mostra sul sito web di Zero tutte le copertine realizzate da illustratori, grafici, designer, art director e lettori del giornale.