Questa modestia finisce, involontariamente, per interpretare persino il nuovo stile italiano: un po' il Presidente del Consiglio a tempo e un po' la crisi! Del resto è prodotta dalla Fondazione Valore Italia e dal Ministero dello Sviluppo Economico.
Le pareti sono organizzate per temi, i principali del design italiano: dalla moda, all'arredo, dal cibo ai mezzi di trasporto alle invenzioni industriali.
I disegni dei brevetti depositati, tutti in A4, poco hanno a che fare col design. Vari per qualità e tipologia, in parte anche dovuta all'oggetto che descrivono, parlano una lingua che non sempre gli storici e i critici del design prendono in considerazione. E le descrizioni, in didascalie leggibili, sono straordinarie: devono dire l'oggetto, quasi senza nominarlo, il nome commerciale verrà dopo.
Gli oggetti presenti non sono gridati e, giustamente, risultano essere secondari rispetto ai fogli dei brevetti nonostante siano per natura molto più evidenti. Nei video sono riprese alcune delle campagne pubblicitarie più note e alcune interviste ai protagonisti del design italiano. La lettura di questi oggetti brevettati restituisce non solo alcuni degli oggetti più famosi del design italiano, dal Ciao della Piaggio al Luminator dei Castiglioni, ma anche qualche curiosità storica.
I disegni dei brevetti depositati, tutti in A4, poco hanno a che fare col design. Vari per qualità e tipologia, in parte anche dovuta all'oggetto che descrivono, parlano una lingua che non sempre gli storici e i critici del design prendono in considerazione
Raramente gli oggetti sono così esplicitamente politici ma tutti lo sono. Rappresentano non soltanto il gusto, lo veicolano e talvolta lo 'fanno': dicono delle politiche industriali, della preparazione di chi vi lavora, degli investimenti in ricerca.
Fa effetto il brevetto del 'Biscotto di Novara': il biscotto è preesistente, appartiene a una tradizione locale che risale al 1500 ed era prodotto dalle monache che ne hanno tramandato la ricetta. Brevettato nel 1945 da un'azienda locale, la Pavesi, e commercializzato attraverso moderne strutture, spinto da campagne pubblicitarie oltrepassa i confini locali. Si comincia a vedere quel fenomeno che ha portato all'idea di brevettare non solo gli artefatti di proprietà collettiva ma anche ciò esiste in natura: si veda il dibattito sui brevetti delle piante amazzoniche.
Simona Bordone
fino al 29 gennaio 2012
a cura di Alessandra Maria Sette
Consulente scientifico: Enrico Morteo
Progetto dell'allestimento:
Ufficio tecnico Fondazione Valore Italia, Luca Milan, Next urban Solutions
Rotonda della Besana
Milano