La ragione principale per cui, nel 1954, Max Bill insieme al suo collega Hans Gugelot e al mastro falegname Paul Hildinger progettò per i suoi studenti dell'appena fondata Hochschule für Gestaltung Ulm (HfG) — l'Istituto Superiore per la Progettazione di Ulm, un'istituzione figlia del Bauhaus — una sedia economica, solida e flessibile che nel 1960 pare costasse 11,00 marchi (circa 5,50 euro odierni), era sopperire alle difficoltà economiche delle persone. Oggi, per comprare quello sgabello in legno d'abete rosso bisogna versare 30-40 volte di più nelle casse di chi ne detiene i diritti. Ma sono cambiati anche il valore non materiale e i destinatari di quei mobili, progettati originariamente per ampliare la fascia di quanti potessero permettersi un arredamento di buona qualità a prezzi bassi.
Quello che era stato anticipato dalla Werkbund (la Lega tedesca degli artigiani), poi formulato negli anni Venti dal gruppo nato intorno a Ernst May a Francoforte con lo slogan "Case per il minimo di sussistenza" e infine progettato dagli esponenti del Bauhaus — vale a dire mobili standard da produrre in maniera razionale — è stato solo in minima parte realizzato in grandi quantità a basso costo, mentre non tutto quel che produceva il Bauhaus era risultato accessibile ad ampie fasce di popolazione. Oggi, per esempio, i progetti di Marcel Breuer e dei suoi contemporanei sono accessori di lusso, fermamente nelle mani di Cassina, Tecta, Thonet, Vitra, Manufactum e Co., etichettati come "Classici dei tempi moderni" e acquistabili solo da un circolo molto ristretto di clienti. L'intenzione originaria – produrre mobili di qualità per il popolo, in relazione con il progetto del "Neues Wohnen" (Nuovo abitare) – si è trasformata esattamente nel suo opposto, ovvero nell'offerta di arredi di buona fattura, ma destinati solo a una ristretta fascia molto ricca della popolazione, per via degli onerosi diritti d'autore e, in parte, del costoso lavoro artigianale.
Con Hartz IV si soddisfa il desiderio di un’attività appagante, che si presenta nella forma immediata di produttività e di bisogno d’interazione sociale.