Tra i progetti di questo mese: la Fondazione Nadir Afonso di Álvaro Siza Vieira in Portogallo e l’Edificio della Corte Suprema dei Paesi Bassi di Kaan Architecten; la casa di Alberto Morell in Kenya e la casa e arredi di Pino Pizzigoni del 1964 in Italia. Un testo di Vittorio Gregotti invita a ragionare sul rapporto con la propria storia per la costruzione di un ragionevole futuro.
Il design è declinato in questo numero con la prima collaborazione di Industrial Facility con Emeco, quella di Konstantin Grcic con Plank, la mostra dei Bouroullec a Rennes, il design brasiliano (1945–70) e il racconto di Roberto Snaidero delle strategie del Salone del Mobile per uscire dalla crisi. E ancora, le icone del design nel cinema e il lavoro del collettivo Universal Everything di grafici inglesi.
La “Scuola danese di Design”, punta sulla valorizzazione delle tradizioni locali in un’ottica di mercato del lavoro internazionale. Il programma didattico, basato su un approccio collettivo, è fondato su tre pilastri: studi umanistici, teoria e prassi del progetto. La cattedra è quella di Wang Shu, primo cinese a vincere un Pritzker, che dal 2001 ha affiancato l’insegnamento alla professione.
Il feedback su Milano è di Alessandro Mendini, città di cui gli interessa di più la rappresentazione che la realtà. L’elzeviro dello storico dell’arte Andréi Nakov, sottolinea la questione dell’allontanamento dall’originale, moltiplicato dalla manipolazione digitale delle immagini.
In allegato, Arch and Art che racconta per immagini e testi la genesi del progetto di Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza realizzato da Domus in mostra nei giardini della Triennale.