Kentridge è riuscito, dunque, a cogliere la vera essenza della città, a restituire il senso del tempo che passa, delle culture ed epoche che si susseguono, della stratificazione come ricchezza; capendo quanto Roma sia sofisticata prova di bellezza generata proprio dalla contaminazione.
D’altra parte il tema della sovrapposizione e dell’innesto si ricollega alla pratica prediletta dall’artista, il disegno animato. I suoi lavori più noti, i Drawings for Projection sono film che si sviluppano su un unico foglio dove, attraverso l’uso di una tecnica duttile come il carboncino, l’artista crea, sottrae, aggiunge e cancella figure e personaggi. Una forma espressiva potente, preverbale, fatta d’immagini che si trasformano e cambiano alla stessa velocità del pensiero, dove la mano e la mente sono direttamente connesse e dove può capitare che un corpo si trasformi in montagna o che il palmo di una mano diventi un lago. Anche Triumphs and Laments è legato alla metamorfosi, non solo perché le sue figure sono spesso rappresentate in cambiamento e trasformazione, ma per il suo graduale processo di cancellazione che ricorda il tempo di svolgimento di una pellicola. Il cinema e le sue modalità narrative sono un punto cardine della poetica dell’artista che in quest’opera richiama e rielabora i nostri grandi maestri.
Così Fellini è ricordato ne La dolce vita, Anita e Marcello però non sono più ritratti abbracciati nella fontana di Trevi, ma dentro una vecchia vasca da bagno. Rossellini invece è citato alla lettera, l’immagine cardine di Anna Magnani morta in Roma città aperta è la stessa, mentre Pasolini e lo strazio del suo corpo diventano metafora di dolore universale e ricordano i tanti uomini visti assassinati da Kentridge in Africa durante gli anni dell’apartheid e che sempre ritornano nei suoi lavori dove la riflessione politica è caratteristica imprescindibile.
Oltre al cinema anche il teatro e la danza sono forme espressive costitutive di questo grande maestro contemporaneo. Non bisogna dimenticare che fin da giovane le ha studiate insieme al mimo e ha lavorato come attore, e regista. La musica poi da sempre ha avuto un ruolo centrale nella sua poetica di contaminazione tra le arti.
William Kentridge: Triumphs & Laments
Un progetto per Roma
piazza Tevere, Roma