In questo spirito la mostra “Le Corbusier, Mesures de l’homme”, aperta al Centre Pompidou di Parigi, “intende rimettere il fattore umano al centro della sua opera”, dove l’uomo, il corpo nello spazio, la percezione e la sensazione appaiono punti essenziali nell’evoluzione dell’opera dell’architetto.
Immaginiamo Le Corbusier, nel suo Viaggio d’Oriente, che legge Platone di fronte al Partenone: “L’uomo è misura di tutte le cose, di quelle che sono in quanto sono; di quelle che non sono in quanto non sono” (Protagora). Un’interpretazione razionalista di questa frase appare come un elogio della ragione umana. La stessa ragione che spingerà Le Corbusier a depurare la sua opera proponendo un nuovo linguaggio architettonico.
Per tutto l’arco della vita, la sua ricerca architettonica si fonderà sui suoi stessi lavori di pittura e scultura.
Il ritmo e il movimento percepito dal corpo sono partecipi di questa nuova estetica dello spazio, in cui si uniscono spazio ‘pittorico’ e spazio dell’‘abitare’.
Nell’intento di proporre nuovi complementi per queste case e di prendere le distanze dalla decorazione Art Déco, Le Corbusier e Pierre Jeanneret associano alle loro ricerche Charlotte Perriand. Questi nuovi arredi di tubo metallico montato su molle si adattano al corpo, che se ne appropria liberamente. Charlotte Perriand elabora studi di ergonomia riguardanti le varie posizioni del corpo, fino a rendere il mobile anch’esso mobile, come nell’ormai celebre chaise longue oscillante. La poltrona LC3, benché di ridotte dimensioni si propone come estremamente comoda.
fino al 3 agosto 2015
Le Corbusier. Mesures de l’homme
Centre Pompidou, Parigi